Mafia capitale, aria di crisi in Campidoglio: alleanza Pd-Sel in stand-by. Sinistra e libertà: "Insoddisfatti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, aria di crisi in Campidoglio: alleanza Pd-Sel in stand-by. Sinistra e libertà: “Insoddisfatti”

La consigliera Imma Battaglia aveva chiesto, su Facebook, un consiglio: se dimettersi o uscire dalla maggioranza: "La corruzione - il commento sul social network - si annida in ogni angolo dell'intero sistema grazie alla complessità delle norme"

Campidoglio in stand-by. Lo tsunami ‘Mafia Capitalè dopo aver scosso il colle capitolino, ha lasciato Palazzo Senatorio in una sorta di ‘paludè istituzionale. Con un assemblea capitolina, ferita dalla seconda ondata di arresti e che lavora a singhiozzo, e i suoi consiglieri, di maggioranza e opposizione, sempre più scettici sul futuro. Uno scenario a cui si aggiunge il clima di attesa per la relazione degli ispettori della Prefettura ma anche per l’esito di quello che in molti definiscono il ‘braccio di ferrò tra Comune e Palazzo Chigi sul Giubileo. E oggi Sinistra Ecologia e Libertà lancia un messaggio alla giunta di Ignazio Marino: «La città ha bisogno di risposte. Serve un piano d’azione straordinario». Ieri il leader di Sel Nichi Vendola aveva avvertito: «O si fanno scelte radicali, scelte di risanamento sociale oltre che morale, o meglio chiudere i battenti e tornare alle urne». Nessun «galleggiamento», la città «rischia di affogare», ha chiosato. Dello status quo i vendoliani in Campidoglio si dicono «insoddisfatti». «Il punto non è dire se essere dentro o fuori la maggioranza – dice il loro capogruppo Gianluca Peciola – ma essere efficaci nella lotta alla mafia e dare risposte alla città. La prossima giunta deve discutere di questo. Si deve dare un’agenda da qui ad un mese, un piano di emergenza su decoro, trasporti, sociale e accoglienza. Un piano d’azione straordinario». «Basta col teatrino dello scaricabarile tra giunta e consiglio» aggiunge Peciola. Lunedì sarà il giorno della verità. I quattro consiglieri comunali di Sel faranno un vertice «per decidere come andare avanti». Anche se qualcuno parla già di una «crisi di maggioranza alle porte». Proprio ieri la consigliera Sel Imma Battaglia aveva chiesto ai suoi ‘amicì di Facebook un consiglio: se dimettersi o uscire dalla maggioranza – «La corruzione – il suo commento sul social network – si annida in ogni angolo dell’intero sistema grazie alla complessità delle norme, all’inefficienza della macchina amministrativa, alla mancanza di responsabilizzazione dei dirigenti pubblici, e alla scarsezza culturale della classe politica, alla luce di tutto questo che senso ha per me rimanere e continuare questa esperienza? In nome di cosa?». Intanto le opposizioni chiedono a gran voce la ‘testà del sindaco Marino. Il blog di Beppe Grillo chiede «l’immediato scioglimento e nuove elezioni» ed annuncia anche, per il 15 giugno, un’assemblea di cittadini per chiedere le dimissioni del primo cittadino, ribattezzato dai pentastellati «Ignaro Marino». A difesa del sindaco-chirurgo invece si sono schierati Gustavo Zagrebelsky, Furio Colombo, Eugenio Costa S.j., Ennio di Nolfo e Paolo Ruffini che hanno sottoscritto l’appello ‘Nessuno tocchi Marinò – «L’attacco a Ignazio Marino serve a perpetuare lo scempio morale e politico a cui è stata sottoposta Roma da anni» si legge nell’appello indirizzato al premier Matteo Renzi e che si può firmare online.

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