Spiagge, il 50% sarà libero con servizi: ecco la legge approvata dal Consiglio regionale. Zingaretti: "Riforma storica" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Spiagge, il 50% sarà libero con servizi: ecco la legge approvata dal Consiglio regionale. Zingaretti: “Riforma storica”

Almeno il 50% delle spiagge del Lazio dovrà essere libera, o spiaggia libera con servizi. A stabilirlo è la proposta di legge n.221, «Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative», approvata questa mattina dal Consiglio regionale del Lazio. La proposta di legge introduce delle modifiche alla normativa regionale del 2007 sull’«organizzazione del sistema turistico laziale» e, in particolare, al comma 5 dell’articolo 4, vincola i comuni «a riservare alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50% dell’arenile di propria competenza». Fermo restando la facoltà per ciascun Comune di stabilire una percentuale superiore. In caso di mancato rispetto di tale quota, «il comune non può rilasciare nuove concessioni demaniali marittime» e sarà tenuto a stabilire nel proprio Pua le modalità e i criteri attraverso i quali raggiungere la percentuale suddetta alla scadenza delle concessioni in essere. Con un emendamento di Giunta, approvato e inserito proprio dopo questo comma, l’assessore regionale alle Attività Produttive, Guido Fabiani, ha precisato che gli stessi comuni «nella pianificazione della quota prevista al comma 5, sono tenuti a garantire lungo l’arenile di propria competenza una equilibrata presenza di spiagge libere e di spiagge libere con servizi». A tal fine dovranno individuare ambiti omogenei nei quali devono essere previste quote di spiagge destinate a pubblica fruizione (ossia libere o libere con servizi) pari almeno al 20% in ciascun ambito omogeneo, per garantire che ogni tipologia di arenile abbia una parte non in concessione. Viene inoltre esplicitato chiaramente il principio secondo cui sulle spiagge libere e sulle spiagge libere con servizi è vietato il preposizionamento di attrezzature balneari e l’organizzazione dei servizi alla balneazione non può, in nessun caso, precludere la libera fruizione dell’arenile. Con l’approvazione di questa proposta di legge, è stata inoltre introdotta la segnalazione certificata di inizio di attività (Scia), che sostituirà la dichiarazione di inizio attività. In un’ottica di maggiore trasparenza, un articolo aggiuntivo (2bis) vincola i Comuni alla pubblicazione sui rispettivi siti istituzionali – pena il mancato accesso ad agevolazioni finanziarie regionali – delle informazioni identificative relative alle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative. E ancora, viene introdotta una norma per incentivare e regolamentare la destagionalizzazione delle attività legate all’utilizzo del demanio marittimo, nella direzione di una piena fruizione delle spiagge per tutto l’anno secondo regole certe, al fine di consentire un uso pubblico del mare e valorizzare, anche economicamente, il litorale laziale anche nella stagione invernale. È inoltre di rilievo l’eliminazione del «rinnovo automatico» delle concessioni demaniali marittime (che era previsto nella Legge 13/2007), perché in contrasto con la Direttiva Bolkestein: ogni concessione demaniale dovrà essere assegnata con procedura di evidenza pubblica. Infine, la Regione dovrà procedere adesso, con tempistiche serrate, all’adeguamento del Regolamento regionale del 2009, attualmente in vigore, sull’uso delle aree demaniali marittime per finalità ricreative (adeguamento da compiere entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge) e all’adozione – entro 30 giorni dalla modifica del Regolamento – del piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio marittimo (il «Pua regionale»). I Comuni dovranno quindi adottare o adeguare i loro Pua (che resteranno in vigore nelle more dell’adozione del piano regionale) secondo le linee guida approvate con il Pua regionale entro 180 giorni, decorsi i quali la Regione eserciterà i poteri sostitutivi. «La nuova legge approvata oggi in Consiglio Regionale rappresenta una riforma storica attesa da moltissimi anni. Soprattutto per la parte che riguarda la classificazione delle diverse tipologie di utilizzo del demanio marittimo e la ripartizione delle spiagge libere (o libere con servizi) per le quali prima non esisteva una equa distribuzione sul litorale e che invece oggi viene regolamentata nella misura di almeno il 50% dell’arenile per ogni Comune». Lo dichiara in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Punto fondamentale della riforma – aggiunge – l’obbligo della trasparenza che prima non era assolutamente prevista e che invece oggi obbliga i Comuni a pubblicare le informazioni sulle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative. Altrettanto importante, poi, aver introdotto una norma, prima inesistente, che regolamenta la destagionalizzazione delle attività degli stabilimenti e che tende a incentivare un utilizzo del demanio marittimo per tutto l’anno e non solo nel periodo estivo. La legge prevede poi, tempi certi e perentori per l’adeguamento del Regolamento regionale del 2009 sull’uso delle aree demaniali marittime per finalità ricreative e per l’approvazione del Piano Regionale di Utilizzazione degli Arenili, uno strumento fondamentale che era atteso da 22 anni e che permetterà per la prima volta nel Lazio una pianificazione unitaria dell’utilizzo delle spiagge. I Comuni dovranno infine adottare, o adeguare al Piano regionale, i loro Pua. Voglio ringraziare il Consiglio Regionale per il lavoro svolto e per l’approvazione di un’altra importante riforma che porta il Lazio all’avanguardia delle Regioni italiane».

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