Mobilità, Improta si difende: "Dimissioni congelate su richiesta del sindaco. Atac rischia commissario senza cda" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mobilità, Improta si difende: “Dimissioni congelate su richiesta del sindaco. Atac rischia commissario senza cda”

– «Sin dal 22 giugno scorso ho manifestato inequivocabilmente e in più occasioni l’intenzione di rassegnare le dimissioni da assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale e, come noto, solo per l’intervento del Presidente del Pd Orfini e dello stesso Sindaco Marino ho accettato di congelare la situazione, senza sottrarmi alle incombenze straordinarie che sono nel frattempo maturate e che mi hanno consentito, tra l’altro, di finalizzare la trattativa tra Atac e le Organizzazioni Sindacali per un accordo senza precedenti sulla produttività». Così l’ormai ex assessore ai Trasporti di Roma Capitale Guido Improta. «Oggi ho partecipato alla giunta in quanto all’ordine del giorno figurava l’assestamento di bilancio – spiega -, documento con il quale si è proceduto all’accantonamento delle somme da destinare al finanziamento degli interventi che saranno necessari a seguito dell’approvazione del consuntivo 2014 di Atac, anche in relazione alla fattispecie dell’art. 2447 del Codice Civile, in modo da garantire il ripristino di un adeguato livello di patrimonializzazione e la continuità aziendale in ossequio agli indirizzi dell’Assemblea Capitolina».

«Spero che la difficile situazione del tpl romano sia risolvibile con la mia sostituzione e che le analisi che ho prodotto in questi due anni e messo a disposizione di Parlamento e Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, di Regione Lazio, Giunta e Assemblea Capitolina per le valutazioni di rispettiva competenza, possano finalmente trovare le risposte che io non sono riuscito ad ottenere». Così l’ormai ex assessore ai Trasporti di Roma Capitale Guido Improta. «Questo è l’unico motivo di rammarico al termine di una esperienza faticosa che ho affrontato cercando di valorizzare al meglio delle mie possibilità il personale e le Società preposte alla delega che mi è stata affidata» ha aggiunto.

Se il cda di Atac verrà azzerato prima dell’approvazione del bilancio consuntivo 2014, l’azienda di trasporto pubblico della Capitale rischierebbe il commissariamento. A lanciare l’allarme l’ormai ex assessore ai Trasporti di Roma Capitale Guido Improta commentando l’annuncio del sindaco Ignazio Marino. Improta invita il Cda di Atac «a far prevalere il senso di responsabilità istituzionale, rispetto allo sconcerto determinato da un atteggiamento incomprensibile del Sindaco».«Vale la pena ricordare – prosegue Improta – che il cda di Atac è formato da due ottimi dirigenti dell’Amministrazione Comunale, il dottor Stefano Fermante, ragioniere generale del Comune, e la Dott.ssa Cristiana Palazzesi, esperta in Diritto degli appalti, che, insieme al Presidente Grappelli e all’Amministratore Delegato Broggi, sono faticosamente venuti a capo di una situazione economico-finanziaria molto complicata. A loro va il mio ringraziamento per il lavoro svolto e mi permetto di invitarli a far prevalere il senso di responsabilità istituzionale, rispetto allo sconcerto determinato da un atteggiamento incomprensibile del Sindaco poichè le loro dimissioni, se rassegnate prima dell’approvazione del bilancio consuntivo 2014, condannerebbero l’Azienda municipalizzata al Commissariamento, la politica ad una sconfitta di proporzioni colossali ma, soprattutto, vanificherebbero l’enorme lavoro che è stato fatto in questi due anni e deluderebbero il senso di appartenenza che la maggioranza dei dipendenti di Atac ha comunque manifestato all’Azienda e alla città, lavorando in condizioni difficili e venendo chiamati a rispondere di un livello di servizio certamente deludente».

– «Sinceramente non capisco la decisione di Ignazio Marino di azzerare il cda di Atac e soprattutto non capisco stasera come torneranno a casa i romani». Così il deputato Pd Michele Anzaldi commenta l’annuncio del sindaco di Roma. «Quello che emerge con gli scioperi e i disservizi del trasporto pubblico cittadino – osserva Anzaldi, interpellato alla Camera – è un problema di gestione, perciò non si capisce perchè Marino cacci il cda che si occupa invece del bilancio dell’azienda. Tanto più se si considera che questo consiglio di amministrazione è stato nominato da lui». «Chi ha a cuore la città e le sorti dei pendolari che pagano il biglietto, dovrebbe dare una soluzione che eviti questo pomeriggio il ripetersi di quanto avvenuto ieri alla Tiburtina. Il resto sono specchietti per le allodole, che non risolvono in alcun modo il problema», conclude il deputato Pd.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login