Casamonica, messa blindata a don Bosco. Aggredita una troupe Rai: fermati parenti legati al clan | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Casamonica, messa blindata a don Bosco. Aggredita una troupe Rai: fermati parenti legati al clan

Tutti sapevano, tutti hanno commesso qualche errore, ma nessuno pagherà. Domani, al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, si limiterà a dare nuove regole da seguire per evitare che in futuro a Roma possano verificarsi inconvenienti come quello di giovedì al Tuscolano, dove carrozze, Rolls Royce ed elicotteri spargi-petali hanno fatto da cornice al funerale di uno dei boss del clan dei Casamonica con il sottofondo musicale del «Padrino». Immagini che hanno scatenato una ridda di polemiche, sfociate oggi nell’aggressione nei confronti di una troupe di Agorà che stava filmando un servizio al Quadraro, uno dei quartieri dove vivono i Casamonica. La polizia ha fermato due coniugi trentenni appartenenti alla famiglia Spinelli, imparentata con il clan al centro delle polemiche. Già ieri un reporter di Fanpage.it era stato minacciato di morte durante un servizio all’eliporto di Terzigno da dove è partito il velivolo che ha lanciato i petali di rose sul funerale. Una domenica cominciata con la blindatissima messa nella chiesa Don Bosco, la stessa dove sono state celebrate le esequie del boss. Le forze dell’ordine hanno presidiato la piazza, mentre centinaia di fedeli hanno invaso la basilica. «Noi siamo persone perbene», si sono difesi i residenti facendo quadrato attorno a don Giancarlo, il parroco finito nell’occhio del ciclone per aver permesso la «sfilata» funebre nonostante qualche anno fa negò la cerimonia a Piergiorgio Welby. «Ci dovevano pensare le istituzioni a fermare il funerale – commenta una signora prima di entrare in chiesa – Non è compito del parroco. Non è nè un commissario nè una guardia. Il parroco ha solo il dovere della Misericordia. I morti vanno rispettati e il sacerdote ha fatto il suo dovere». Domani sarà anche il giorno in cui il Campidoglio farà partire una nuova ricognizione sugli appartamenti comunali, per verificare quanti siano stati concessi a persone senza titolo. Gli uffici del Campidoglio hanno già stanato 743 abusivi. Tra questi ci sono anche appartenenti della famiglia Casamonica, alloggiati in un centinaio di appartamenti, qualcuno forse anche in zone di pregio della Capitale. Tra 24 ore intanto il prefetto comunicherà ai vertici delle forze dell’ordine e del Campidoglio le «iniziative» chieste ieri dal ministro dell’Interno Angelino Alfano «per governare al meglio situazioni di questo genere perchè quanto avvenuto non accada mai più». Sotto la lente di Gabrielli finiranno le lacune nell’«apparato sicurezza» che – sono le parole dello stesso prefetto – «non ha saputo cogliere i giusti segnali di quel che sarebbe successo». Giustificazioni che non convincono il centrodestra ed il Movimento 5 Stelle che partono all’attacco. I pentastellati annunciano una denuncia nei confronti del ministro Alfano e del sindaco di Roma, Ignazio Marino, per «chiedere un risarcimento per i danni di immagine, decoro e reputazione subiti a livello nazionale e internazionale». L’europarlamentare Antonio Tajani, invece, invita il governo a «dire la verità e prendere provvedimenti utili a colpire malavita e inettitudine». Forza Italia, infine, accusa di «scarsa moralità» il prefetto Gabrielli ed il ministro Alfano. «Mentre a Roma c’è il delirio, Marino si riposa con una lunghissima vacanza dall’altra parte dell’Oceano», il commento amaro del capogruppo di Forza Italia in Campidoglio, Davide Bordoni. Una troupe del programma di Rai 3 Agorà è stata aggredita nel pomeriggio a Roma mentre effettuava delle riprese a via del Quadraro, dove abitano esponenti dei Casamonica. Un cameraman è stato spintonato e lievemente ferito per tentare di rubargli la telecamera. La polizia ha fermato due italiani. «Un uomo mi ha minacciato di morte dicendomi ripetutamente ‘ti ammazzo se non mi dai la telecamerà». Questo il racconto di Alfonso Iuliano, l’inviato di Agorà aggredito insieme con la sua troupe mentre stava realizzando oggi pomeriggio un servizio sul clan Casamonica nel quartiere romano del Quadraro. «Siamo stati circondati da una decina di persone – spiega il giornalista che ha già presentato denuncia -. Il cameraman è stato strattonato e graffiato sul braccio, quindi gli hanno tolto la telecamera e la scheda video, restituita solo dopo che tutto il materiale girato era stato cancellato. Solo l’intervento della polizia ha evitato il peggio». «Intorno alle 15 – spiega Iuliano – dopo aver girato delle immagini davanti alla villa della Romanina dove viveva Vittorio Casamonica, mi sono spostato in via del Quadraro, dove mi era stato segnalato un insediamento abusivo di alcuni membri della famiglia. Si tratta di un piccolo comprensorio, di 6-7 case, attorno a una piazzetta». Il giornalista spiega di essere andato in auto insieme con il cameraman per verificare la notizia. «Alcune persone ci hanno detto di andare via perchè non c’entravano nulla coi Casamonica ma, dopo che alcuni residenti ci hanno invece confermato che si trattava proprio di loro, siamo tornati indietro, questa volta a piedi». A quel punto la situazione è precipitata. «Siamo stati circondati da una decina di persone – prosegue Iuliano – Il clima è diventato subito molto teso, c’era un viavai preoccupante di gente. Il cameraman è stato strattonato e graffiato sul braccio, quindi gli hanno tolto la telecamera e la scheda video, restituita solo dopo che tutto il materiale girato era stato cancellato. Contemporaneamente, un uomo mi ha minacciato di morte, dicendomi ripetutamente ‘ti ammazzo se non mi dai la telecamerà ». Alcune persone sono state messe in stato di fermo, riferiscono dal programma Rai, mentre Iuliano ha sporto denuncia. Nella puntata di domani di Agorà, alle 8, il racconto in diretta di Alfonso Iuliano con le immagini dell’accaduto, assieme a Antonio Di Pietro, Alfonso Sabella, Massimiliano Fedriga e don Dino Pirri. – Sono due coniugi appartenenti alla famiglia Spinelli, imparentata con il clan dei Casamonica, i due fermati dalla polizia per l’aggressione e la rapina ad una troupe televisiva del programma della Rai Agorà, avvenuta nel pomeriggio in Via del Quadraro. Secondo quanto si è apprende da fonti di polizia, si tratta di una coppia di trentenni con precedenti penali, e al momento gli investigatori non hanno ritrovato la memory-card della telecamera rubata durante l’aggressione.

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