Lazio, Lotito striglia la squadra e i tifosi contestano | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Lazio, Lotito striglia la squadra e i tifosi contestano

La Lazio si è smarrita, il giocattolo sembra essersi rotto e la società sta cercando di rimettere insieme i cocci. Tra Leverkusen e Verona, penalizzata anche dalle assenze, la squadra ha perso identità tecnica, anche se la vittoria nella prima di campionato contro il Bologna aveva lasciato ben sperare. Invece il Chievo ha servito il poker a Pioli, e fin dalla notte scorsa la squadra è stata contestata da una sessantina di tifosi che si sono sfogati urlando contro giocatori e tecnico. Ma chi non l’ha presa affatto bene è stato anche il presidente Claudio Lotito, presente al Bentegodi e precipitatosi negli spogliatoi al termine della partita. Il patron ha avuto un confronto, a tratti anche a muso duro, con i calciatori, ai quali ha detto di aver visto dei talenti che però non fanno una squadra. Poi Lotito, senza tanti giri di parole, ha chiesto ai suoi di tirare fuori gli attributi, perchè altre figure come quelle di ieri non saranno tollerate. A seguire, una riunione con lo staff tecnico. Intanto però cresce il malcontento della gente anche contro la società, ritenuta colpevole di non aver fatto acquisti all’altezza sul mercato, quando era stato subito chiaro che sarebbero serviti un attaccante e un paio di terzini. La dirigenza sta cercando di correre ai ripari in queste ore, almeno per ciò che riguarda il primo punto, e non a caso sono in corso colloqui con Galliani per il prestito di Matri, proprio l’uomo che stese la Lazio nella finale di Coppa Italia vinta con la Juve pochi mesi fa. Il dato che più emerge è che quando la Lazio va sotto poi non riemerge, come si è visto in Germania e a Verona ma anche in circostanze precedenti. Prendendo in esame anche la scorsa stagione, è successo 12 volte su 16 ed è un dato che non può più essere sottovalutato. Sarebbero serviti un paio di giocatori di forte personalità, ma il mercato non li ha portati, e con i ragazzi di belle speranze (Hoedt, Morrison, Kishna e Milinkovic Savic) per ora Pioli ha fatto poco. Ora la pausa dà a Pioli il tempo per riordinare le idee, in attesa della chiusura del mercato

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