Camera Commercio, è scontro su Tagliavanti: "Si dimetta". Pronti i ricorsi e spunta il nome della Tomasetti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Camera Commercio, scontro su Tagliavanti: “Si dimetta”. Pronti i ricorsi, spunta il nome di Tomasetti

"Per un anno si rischia la paralisi politica. Il rischio vero è che i soldi non vengano spesi per la comunità", dichiara il presidente della Confcommercio di Roma Rosario Cerra a margine della conferenza stampa

– È scontro senza esclusione di colpi nella Camera di Commercio di Roma. Non c’è pace neanche dopo il cambio al vertice dell’ente camerale, con la presidenza passata da Giancarlo Cremonesi (rappresentante degli industriali) a Lorenzo Tagliavanti (artigiani). Unindustria, Confcommercio e Acer chiedono le dimissioni del neo-presidente, eletto solo lo scorso mese, e annunciano che i loro consiglieri camerali non parteciperanno alle votazioni. «Decidere di non partecipare è una scelta sbagliata, perchè non ci si può sottrarre dalle responsabilità», la replica di Tagliavanti. Ad oggi «la Camera di Commercio è dimezzata, per un anno si rischia la paralisi politica. Il rischio vero è che i soldi non venganto spesi per la comunità», sostiene il presidente della Confcommercio di Roma Rosario Cerra. «Per noi Tagliavanti è stato sempre impresentabile – gli fa eco il numero uno di Unindustria Maurizio Stirpe -. L’unica condizione per superare la frattura sono le sue dimissioni. Non intendiamo condividere un metodo di governo che non ha funzionato in passato e non si capisce perchè dovrebbe funzionare ora. Non vogliamo legittimare con la nostra presenza in consiglio o in giunta la sua presidenza». Confcommercio, Unindustria e Acer illustrano, quindi, i loro sette punti «per un nuovo corso dell’ente camerale. Ma soprattutto lanciano una proposta e un nome per »ricomporre la frattura«: Catia Tomasetti al posto di Tagliavanti. Presidente dell’Acea ed eletta nel consiglio camerale con Confservizi Tomasetti sarebbe »una presidente del loro schieramento«, sottolinea Stirpe. Il presidente di Unindustria coglie l’occasione per ricordare diversi ricorsi già avviati dopo le elezioni di agosto, sottintendendo che la battaglia in corso non è affatto solo di natura politica. »Le parole pronunciate oggi dai presidenti di Unindustria, Confcommercio e Acer nei confronti del Presidente della Camera di Commercio di Roma ci sembrano sgradevoli e immotivate«, commentano dalla Fedelazio. Mentre Tagliavanti esclude un suo passo indietro: »Ribadisco, con forza, l’onere e l’onore di governare la Camera di Commercio di Roma, la più grande d’Italia, nel rispetto della volontà della grande maggioranza che mi ha votato e nel solo interesse delle 470 mila imprese del territorio«.

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