Roma, Totti fa 300 in Serie A ma contro il Sassuolo finisce 2-2: per il capitano mezza festa | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, Totti fa 300 in Serie A ma contro il Sassuolo finisce 2-2: per il capitano mezza festa

Totti fa trecento ma la Roma non festeggia. Anzi, per dirla tutta, dopo le ‘celebrazionì Champions (un pareggio più buono che bello), contro il Sassuolo (2-2) i giallorossi tornano agli antichi vizi, complice stavolta Rudi Garcia che sballa completamente la formazione iniziale, con ben 6 cambi rispetto a mercoledì. I neroverdi di Di Francesco (sempre a punti negli ultimi anni a Roma), è bene dirlo subito, non rubano nulla. È stata la Roma a non esserci. O meglio, non c’era ‘là Roma modellata su Edin Dzeko lasciato malinconicamente in panchina dal tecnico francese insieme all’eroe di mercoledì Florenzi, a Digne, Keita e I.Falque. Troppi cambi e tutti insieme sono risultati alla fine una zavorra pesantissima per una squadra ancora alla ricerca di una sua identità dopo la rivoluzione estiva. Sul prato dell’Olimpico, davanti a ‘solì 30mila tifosi e con la Sud mezza vuota per la protesta contro la divisione della curva, mancano tante consonanti (Szczesny da una parte, Vrsaljko dall’altra), ma in compenso torna dal 1′ capitan Totti che non può certo gioire per il gol n.300 della sua straordinaria carriera (e segnato in chiaro fuorigioco): 39 anni fra pochi giorni, ha ancora fiammate di classe pura ma senza l’ausilio dei compagni di reparto (pure Pjanic era al rientro) anche lui si perde nel caos tattico. Contro il Sassuolo che ha la striscia positiva più lunga della Serie A con 8 partite utili consecutive, serviva una Roma formato Champions per portare a casa il bottino pieno e arginare la marcia dell’Inter vincitrice nell’anticipo. Che non fosse aria d’altronde lo si era capito fin dai primi minuti, con Salah e Iturbe a correre ognuno per conto proprio, Torosidis e Maicon non pervenuti e un centrocampo, quello sì, che ancora pagava lo scotto delle fatiche di coppa. Così il patatrac si materializza al 21′ con Defrel, tutto solo sulla destra che imbeccato da Politano (prodotto del vivaio giallorosso), ubriaca Manolas e insacca. Il gol scuote la Roma che però nella foga di riacciuffare il risultato si espone a pericolosissimi contropiede avversari. Salah al 26′ ha la palla dell’1-1 ma la spreca addosso a Consigli. Il 4-3-3 speculare delle due squadre ha quantomeno il vantaggio di non annoiare, resta però il dubbio che Garcia ci abbia messo del suo, cambiando 3/4 degli esterni che avevano ben figurato contro i campioni d’Europa, con l’arruginito Maicon al rientro dopo 7 mesi, Torosidis e Iturbe più fumoso del solito. Il pareggio arriva così per caso, grazie a uno svarione di Consigli che regala palla a Pjanic lesto a servire Totti solo e in offside, che può così festeggiare davanti ai figli in tribuna con magliette celebrative («300 grazie papà»). Sembrerebbe tutto rimesso a posto ma Politano oggi è in giornata e, innescato da Floro Flores, colpisce al 44′. Poi Defrel in pieno recupero si divora il 3-1. La ripresa per la Roma si mette subito bene grazie a un’invenzione di Salah che con uno splendido tiro a giro trafigge Consigli. Il Sassuolo gioca a memoria, con il 4-3-3 marchio di fabbrica, la spinta, con Berardi al rientro per gli ultimi 10′, dei terzini e i tagli delle due ali d’attacco a impensierire continuamente la retroguardia giallorossa. Garcia prova a riproporre la Roma di Coppa (dentro Florenzi, Falque e Dzeko) ma ormai è tardi, nonostante gli spunti di Salah (e anche un possibile rigore non fischiato), più concreto nei secondi 45′ ma sempre stoppato da Consigli che all’82’ risponde da campione all’egiziano. Sono però folate (che a volte si trasformano in pericolosi dietrofront); un pò pochino per spiccare il volo e spegnere sul nascere i fischi dei tifosi delusi.

Ha festeggiato con i figli il gol numero 300 con la maglia della Roma, oggi all’Olimpico, contribuendo al pari con il Sassuolo, ma soprattutto si è confermato recordman di gol realizzati in Serie A, con 244 centri. Nemmeno le panchine in questo primo scorcio di stagione hanno affievolito il fiuto del gol di Francesco Totti, schierato oggi dal 1′ e in gol subito per firmare il momentaneo 1-1 con gli emiliani, mentre i due figli sventolavano in tribuna la maglietta con la scritta ‘Grazie papa». La posizione era di fuorigioco, ma nemmeno gli avversari – a detta di Di Francesco – se la sono sentita di protestare più di tanto di fronte a una cifra così tonda,mentre la festa è stata un pò meno piena per la delusione del pari finale. Più di venti anni sui campi di tutto il mondo, con le sue uniche due maglie: quella della Roma e quella azzurra della Nazionale. Una storia interminabile, cominciata con Vujadin Boskov in panchina, che lanciò in un Brescia-Roma, il 28 marzo 1993, un biondo 16enne di Porta Metronia, che sarebbe divenuto il romano più famoso del mondo dopo Alberto Sordi. Il primo acuto con ‘papa« Carletto Mazzone al Foggia, il 4 settembre 1994. Nel tempo, da ragazzino imberbe, un pò sfacciato e indolente, Totti si è trasformato in bomber implacabile, cui il solo Silvio Piola (274 reti) riesce a resistere nella classifica all-time dei cannonieri in Serie A. Fra tacchi, cucchiai, colpi di testa e infortuni, il ‘Puponè oggi ha aggiunto un’altra perla alla sua già preziosissima catena di successi personali: il gol numero 300. Di questo bottino, 244 sono quelli realizzati in Serie A, 38 nelle coppe europee (dove pesa sull’euroconteggio un autogol di Dimitar Berbatov deciso dall’Uefa in Bayer Leverkusen-Roma nella Champions League 2004/2005), 17 in Coppa Italia e uno in Supercoppa di Lega. »Il più bello di tutti? Il pallonetto all’Inter a San Siro«, ha sempre detto lui. »Risparmiarlo per le partite giuste e per i gol preziosi? A 39 anni, in quel ruolo, non può giocare sempre«, dice d’altra parte Garcia. Totti è stato più prolifico sotto porta di Baggio, di Nordhal, di Meazza. Ha giocato da trequartista, da centravanti di rifinitura, da punta pura, ma ha sempre segnato e fatto divertire. Unico neo di una carriera a dir poco intensa, i soli 9 gol nelle 58 presenze in azzurro, che sono però state nobilitate dalla conquista del titolo mondiale in Germania, nel 2006. Totti non segnava dal 9 maggio, in Milan-Roma 2-1, quando sfruttò un rigore, mentre l’ultimo gol su azione risaliva al 22 febbraio, a Verona. La Roma, per celebrare la sua impresa, ha aperto l’hastag #Totti300 su Twitter.

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