Gatlin re di Roma: con 9,75 vola al Golden gala | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Gatlin re di Roma: con 9,75 vola al Golden gala

Il re di Roma è Justin Gatlin. In un Golden Gala ‘Pietro Menneà aperto con l’omaggio dell’atletica italiana ad Anna Rita Sidoti, è stato lui il padrone di casa: lo statunitense ha centrato il suo terzo successo consecutivo in uno stadio Olimpico emozionato precedentemente dal ricordo della campionessa mondiale ed europea della marcia, scomparsa lo scorso 21 maggio, le cui imprese in pista sono state riproposte sui maxischermi, mentre in pista c’erano i suoi tre figli. Dal 2013, anno dell’entusiasmante duello con Usain Bolt, a Roma è lui il padrone e, anche se il giamaicano manca dalla Capitale da due anni, gli invia un messaggio importante in vista dei Mondiali di Pechino. Gatlin, infatti, ferma il tempo nei 100 metri sul 9»75, un centesimo in meno del primato stagionale registrato a Doha. «Non penso ora a battere Bolt perchè i mondiali non sono domani – dice al termine della premiazione fatta dal presidente del Coni, Giovanni Malagò – abbiamo ancora del tempo. Roma è una tradizione, sono contento come sono partito e gestito i primi 60 metri. 9.60 dovrebbe essere possibile in estate». Vince anche l’astista Renaud Lavillenie, detentore del record mondiale indoor (6,16 m). ‘Le Roì a Roma salta ‘soltantò 5,91 m, dopo aver tentato per tre volte la misura del 6,01 m. Secondo il brasiliano Thiago Braz che con 5,86 m segna il nuovo record sudamericano. Come da previsioni trionfa anche il cubano Pedro Pablo Pichardo che salta nel triplo 17,96 m meno del freschissimo 18,08 ma comunque nuovo record della kermesse romana. Deludono invece le azzurre. Nel salto in alto, la vice campionessa europea indoor, Alessia Trost, non supera la misura dell’1,85, finendo nona in una gara vinta dalla spagnola Ruth Beitia (2,00 m), premiata da Antonietta Di Martino (al primo giorno da ex) e animata dalla croata Blanka Vlasic, giunta seconda. Sui 400, la Grenot, campionessa d’Europa, ha realizzato il suo limite dell’anno, 51«72, finendo però ottava, lontana dalla statunitense Francena McCorory (50»36). Bella la gara degli 800 con il trionfo dell’etiope Mohammed Aman in 1’43«56, primato mondiale stagionale. Mentre, in prospettiva, fa ben sperare il suo connazionale Yomif Kejelcha che, non ancora 18enne, con 12’58»39 fa segnare la migliore prestazione dell’anno nei 5000 m.

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