Campidoglio il no di Salvini su Alfano in vista delle comunali: "Meloni? Bene se accetta" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio il no di Salvini su Alfano in vista delle comunali: “Meloni? Bene se accetta”

Potrà rivelarsi solo una sottigliezza, ma ribadendo il suo «no» ad alleanze con Angelino Alfano, in vista delle Comunali del 2016, il segretario della Lega Matteo Salvini ha comunque aperto al dialogo con chi nell’area centrista voglia prendere le distanze dal suo leader e dall’asse con il Pd di Matteo Renzi. «Sulle alleanze non abbiamo ancora deciso, ma so per certo – ha puntualizzato Salvini intervenendo al congresso provinciale della Lega a Varese – che dove c’è Alfano non c’è la Lega. È difficile fare accordi con chi sta al governo con Renzi e ti manda i profughi in casa. Se poi nel centrodestra o in Ncd qualcuno arriva alla nostra stessa conclusione, parliamone». Da Ncd si è incaricato Fabrizio Cicchitto di rimandare al mittente le profferte del segretario leghista. «Quella di Salvini su Alfano e sugli altri dell’Ncd – ha detto – è una dichiarazione di uno strumentalismo assai spregiudicato che punta alla divisione dell’Ncd: non più populismo, ma politicismo puro. Berlusconi in altra situazione direbbe che si tratta di una dichiarazione tipica di un professionista della politica». In casa Lega però una posizione più pragmatica del segretario, potrebbe appianare alcune divergenze nate nella costruzione di una candidatura del centrodestra a sindaco di Milano. È stato Roberto Maroni a ripetere che senza replicare il suo «modello Lombardia», lo schema Lega-FI-Ncd-Fdi-Liste civiche, a Milano si perderà. Ma «nessuna rottura, a decidere è sempre il segretario federale», ha ribadito stasera il governatore da Varese. Dove appunto Salvini lo ha voluto sul palco per un abbraccio in pubblico. Domani pomeriggio ci sarà la riunione del Consiglio federale della Lega, a Milano. E lì si analizzerà, in vista delle Comunali della prossima primavera, lo scenario politico. Scenario che, con le dimissioni di Ignazio Marino a Roma, «è cambiato», ammette lo stesso Maroni, convinto che Salvini faccia «bene a prendere più tempo, perchè ora sarà una campagna su temi nazionali, anche sul dopo-Renzi, quindi bisogna fare qualche verifica in più». A Roma, Salvini ritiene che Giorgia Meloni possa essere un ottimo candidato sindaco, «altrimenti ci sono tante persone normali che potranno fare meglio di Marino». Persone normali, al posto dei «manager» invocati da Silvio Berlusconi, segno che soprattutto su Milano lo schema è ancora da concordare. Salvini ha osservato con interesse che il suo alleato euroscettico austriaco, il leader della Fpo Heinz-Christian Strache, abbia ottenuto un buon risultato come candidato sindaco di Vienna. Il leader della Lega continua però a negare di potersi candidare nella sua città. Salvini ha comunque confermato che a febbraio ci sarà il congresso federale del Carroccio. Prima delle Comunali, dovrà indicare quale sarà la sua strategia per i prossimi anni.

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