Festa di Roma, "Due di noi, quando la vita ti sdoppia" e una storia per le unioni civili | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Festa di Roma, “Due di noi, quando la vita ti sdoppia” e una storia per le unioni civili

Le maschere ‘socialì più sicure e volitive che indossiamo per farci accettare dagli altri, prendono vita propria negli esilaranti personaggi ‘doppì di 2 di noi, il nuovo pilot scritto e diretto da Ivan Cotroneo (già autore, fra gli altri, di Tutti pazzi per amore, È arrivata la felicità), prodotto da Indigo e 21, per un progetto di sitcom in 12 puntate da 25 minuti ognuna, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Protagonisti Carolina Crescentini, Giulia Michelini, Alessandro Roja e Stefano Fresi. «Questa è la prima proiezione pubblica, presentiamo il pilot al Mercato internazionale della Festa e vediamo cosa succede – ha detto Cotroneo nell’incontro di ieri sera al Maxxi, moderato da Mario Sesti -. Lo spunto per l’idea è nata da Quell’oscuro oggetto del desiderio di Bunuel, un film che avevo visto da bambino, senza capirci niente, perchè la protagonista era interpretata da due attrici (Angela Molina e Carole Bouquet, ndr)». Per la serie «ho ideato personaggi divisi fra le loro maschere sociali e intime e li ho scritti pensando a questi attori». Uno sdoppiamento che conosciamo attraverso Anna, tanto elegante e disinvolta sul lavoro, in un’agenzia di broker (Carolina Crescentini), quanto, nella versione più privata (Giulia Michelini) rilassata (a casa via subito tailleur e tacchi alti per pigiamone e pantofole) e assalita dai dubbi negli sfoghi con il suo pazientissimo psicanalista (Pietro Ragusa). Non l’aiuta essersi presa una cotta per il nuovo e affascinante collega Giorgio (Alessandro Roja), che come tutti nasconde una faccia meno smagliante, ma più sincera e diretta (Stefano Fresi). Dopo un primo appuntamento finito miseramente tra le versioni ‘glamour’ di Anna e Giorgio, saranno le loro personalità più intime a fare un incontro casuale e appassionato, in un supermercato aperto tutta la notte… Nel cast, fra gli altri, anche Claudia Potenza, Luca Calvani e Orsetta De Rossi. «Ho scelto una formula in 12 puntate di 25 minuti l’una, come quella di Girls o In treatment, perchè permette di sviluppare tanti personaggi. In un altro episodio, ad esempio, rimarranno tutti bloccati in ufficio con i propri doppi e scoppierà il caos» dice Cotroneo. Ma fra le due versioni di ognuno, qual è la più autentica? «Quella intima, perchè è più libera». Per Carolina Crescentini la sua ‘mascherà nella storia «è una donna che fa finta di avere tutto sotto controllo e cerca di non tradirsi». Tutti «indossiamo delle maschere per nascondere le nostre fragilità» aggiunge Giulia Michelini. «Io i personaggi li ho tutti dentro – scherza Stefano Fresi – non sono grasso, sono pieno di personaggi».

«Spero che questo film possa aprire il dibattito in Italia sulle unioni civili e che, prima o poi, la gente capisca». A parlare così è l’attrice Ellen Page, omosessuale dichiarata e protagonista di Freeheld, film passato oggi alla Festa del cinema di Roma (in sala con Videa dal 5 novembre in circa 200 copie) e ispirato all’omonimo corto vincitore dell’Oscar che racconta la vera storia d’amore tra Laurel Hester (Julianne Moore) e Stacie Andree (Page) e della loro battaglia condotta nel 2005 per i diritti gay. «Grazie alla sentenza della Corte Suprema (26 giugno 2015) ora le cose vanno meglio – continua l’attrice – ma in 31 stati non è così. A Los Angeles, anni fa, eri picchiato se si sapeva che eri gay. Spero che questo film faccia finalmente vedere l’impatto che la discriminazione può avere nella vita delle persone». Il film, applaudito stamani alla prima stampa, suscita commozione e racconta anche un pezzo di storia americana sul fronte delle battaglie per i diritti civili. Questa la storia. Alla pluridecorata e coraggiosa detective del New Jersey Laurel viene diagnosticato un cancro ai polmoni. Una malattia che le lascia un breve margine di vita. Decide così di assicurare la sua pensione alla sua compagna Stacie con cui ha messo su casa con tanto di cane (quest’ultimo un desiderio di entrambe). Ma i funzionari della Contea di Ocean (Ocean County – New Jersey), detti Freeholders, non hanno alcuna voglia di riconoscerle questo diritto. Dalla sua parte la poliziotta si ritrova il detective Dane Wells (Michael Shannon) e l’attivista per i diritti civili Steven Goldstein (Steve Carell). E questo fino alla vittoria finale. «Mi sono preparata trascorrendo tanto tempo con Stacie e anche, ovviamente, vedendo il documentario che mi ha fatto piangere tantissimo» dice l’attrice canadese, che ha anche coprodotto il film ed è diventata nota come protagonista di Juno. Per lei il coming out della sua vera sessualità è stato a dir poco liberatorio: «Finalmente a Hollywood mi sono sentita per la prima volta libera di essere me stessa. Prima vivevo nel timore, mi sentivo svantaggiata, triste. Ora sono molto più felice, sia come essere umano che come attrice». Del suo rapporto con Julianne Moore dice solo bene. «È stata molto presente ed è una donna di grande generosità. Ha interpretato tanti ruoli gay (I ragazzi stanno bene, The Hours e Chloe) e, infine, come me è una persona che crede molto nell’eguaglianza». Su come vada combattuta la battaglia per i diritti gay, spiega Ellen Page, che ha iniziato a recitare a 11 anni: «Lo so, ci sono molte opinioni diverse, se sia meglio fare una battaglia seria o utilizzare forme di protesta divertenti. Trovo giuste entrambe. Ad esempio trovo fantastico il gay pride. È un momento per esprimersi da parte di persone che non possono farlo mai preferendo restare nascoste». I sogni del cassetto di Ellen Page? «Gli stessi di Stacie Andree. Ovvero una casa, una persona che mi vuole bene e un cane».

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