Parte la corsa per il dopo Marino: Marchini è in corsa solitaria | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Parte la corsa per il dopo Marino: Marchini è in corsa solitaria

– All’indomani della caduta del sindaco Ignazio Marino, Roma si risveglia in una nuova fase: commissariale, pre-giubilare e pre-elettorale. A sette mesi dal prossimo voto delle amministrative iniziano a definirsi gli schieramenti in campo, ma di candidati certi per ora ce n’è solo uno: Alfio Marchini. L’imprenditore romano, che aveva già corso con il cuore nel simbolo della sua lista civica alle scorse comunali, in effetti non è mai uscito di scena. Ed ora le sue quotazioni salgono, non solo a destra con l’endorsement di Berlusconi, ma, in prospettiva, anche a sinistra, nel caso in cui il Pd non riuscisse a trovare un cavallo vincente da contrapporre al Movimento Cinque stelle. Il profilo civico dell’imprenditore potrebbe essere l’estrema ancora di salvezza per i dem terremotati del post Marino. Per ora a corteggiarlo apertamente è Silvio Berlusconi. «Il nostro candidato a Roma sarà Alfio Marchini – spiega Berlusconi -. Lui comunque si candida, proporre un nostro nome alternativo porterebbe a una sconfitta certa». Ma a stoppare il leader di Forza Italia è Giorgia Meloni, altra papabile candidata a destra. Lei non ha ancora sciolto definitivamente le riserve ma c’è chi scommette che a breve scenderà in campo: «Noi di Fdi non siamo in alcun modo disponibili a sostenere a Roma la candidatura di chi come Alfio Marchini, ha partecipato alle primarie del Pd – dice Meloni -. Se FI intende sostenerlo possiamo solo fare loro i nostri migliori auguri». In realtà Marchini non ha mai preso parte – come confermano dal suo entourage – a primarie del Pd ed ora nella lite alla sua destra non interviene. La sua lista, però, è già in campagna elettorale e proprio stamane ha dato il via ad un tour di ascolto nei 15 municipi romani intitolato «AscoltiAmoRoma». Vista l’alleanza nelle dimissioni di massa che hanno portato a far cadere Ignazio Marino (Marchini e l’altro consigliere della sua lista sono stati tra quelli nell’opposizione ad aver firmato con gli eletti dem), c’è chi ipotizza anche un appoggio del Pd alla corsa dell’imprenditore, se non subito e apertamente, in una fase successiva di eventuale ballottaggio contro il M5S. Secondo il commissario del Pd romano Matteo Orfini, che esclude anche la candidatura di Beatrice Lorenzin per il partito, Marchini «non è un’opzione politica per noi. Dobbiamo cercare una candidatura che tenga insieme il centrosinistra – ha detto solo ieri -. Sto lavorando per organizzare le primarie». Ma anche le primarie potrebbero serbare amare sorprese per i democratici: forse vi parteciperà anche l’outsider Ignazio Marino. Tra i papabili candidati dem di fede renziana restano in ballo Marianna Madia e Roberto Giachetti. Ma non tramonta nemmeno il nome del prefetto Franco Gabrielli, nonostante le molteplici smentite, e quello del magistrato anti-mafia Alfonso Sabella. Il reale problema per il democrat in corsa sarà risalire la china nell’opinione pubblica dopo la traumatica fine dell’esperienza Marino. Ad avere il vento in poppa è invece il M5S. Sfruttando le difficoltà di Pd e centrodestra dopo la bufera di Mafia Capitale, i pentastellati potrebbero avere le carte in regola per arrivare al secondo turno. Per scegliere il loro candidato, che arriverà entro gennaio, verrà consultata la rete. Ma già impazza il totonomi: gli ex consiglieri Virginia Raggi, Daniele Frongia e Marcello De Vito, la deputata Roberta Lombardi (frenata però dal suo incarico in Parlamento) e – acclamato dalla base – il collega Alessandro Di Battista. E spunta anche il nome del giudice Ferdinando Imposimato. Ma il nome del pentastellato in corsa per il Colle capitolino ancora non c’è.

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