L'ex assessore Improta: "Fase due giunta Marino inutile" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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L’ex assessore Improta: “Fase due giunta Marino inutile”

«Nelle ultime ore, dopo la conclusione della consigliatura Marino, chi ha voluto e interpretato la ‘fase 2’ invece di affrontare e risolvere i problemi che, io fra tanti, avevo contribuito a segnalare si sta affannando ad autoassolversi accreditando ‘spinte incredibilì e ‘bontà del tentativo compiutò senza accompagnare tali dichiarazioni con uno straccio di risultato conseguito». Così Guido Improta, ex assessore ai Trasporti della prima giunta guidata da Ignazio Marino, dimessosi prima dell’avvio della ‘fase 2’. «Si è usato il palcoscenico di Roma per soddisfare smanie di protagonismo e tornaconti personali – spiega – invece di cercare di riflettere sui nodi politici e istituzionali a partire dai poteri e dalle risorse economiche che Roma ha in materia di trasporti per dare ai cittadini le risposte che meritano, così come avevo richiesto. A conclusione dei miei 25 mesi di mandato non intendo rivendicare l’immagine di ‘fenomenò, come a volte riportata dai giornali, ma non accetto di passare neanche come un appassionato di farfalle o come un tecnico distratto o incapace come ultimamente alcuni artefici della ‘fase 2’ cercano strumentalmente di farmi apparire». «Nell’estate 2015, con Silvia Scozzese – prosegue Improta -, ho cercato di convincere prima il sindaco Marino e poi il Commissario del Pd Matteo Orfini che si rendevano necessari, sia nei ruoli tecnici che in quelli politici, dei cambiamenti nella squadra capitolina a causa dell’assenza di una visione della città e della perdurante poca trasparenza in alcuni settori. Coerentemente a questa presa di posizione, all’indomani dell’apertura di altre stazioni della Metro C che, insieme al nuovo PGTU, alla continuità del servizio di Tpl, all’introduzione del car-sharing e a tante altre cose facilmente desumibili sul sito del Comune di Roma dove puntualmente, a cadenza trimestrale, avevo l’abitudine di dar conto del mio operato, decisi di presentare le mie dimissioni che divennero esecutive, alla fine di luglio, con modalità discutibili da chi invece (fuori e dentro il Campidoglio) mi aveva richiesto di congelarle fino a quel momento».

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