Piano di rientro, Tar boccia la nomina di Silvia Scozzese a commissario | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Piano di rientro, il Tar boccia la nomina a commissario di Silvia Scozzese

Per i giudici il decreto in favore dell'ex assessore al Bilancio della giunta Marino non considera che per effetto dell'annullamento del decreto di revoca di Oriani, il posto che fu di Varazzani doveva intendersi nuovamente spettante a quest'ultimo

È annullata la nomina di Silvia Scozzese, ex assessore al bilancio della giunta Marino, a Commissario del governo per il Piano di rientro dal debito di Roma. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza sul ricorso proposto da Domenico Oriani per contestare la sua revoca dallo stesso incarico disposta nel gennaio 2011. Il Tar ha deciso illegittimità e annullamento della nomina di Scozzese «ferme restando le ulteriori attività che la Presidenza del Consiglio voglia espletare» e un risarcimento per Oriani. Complicata la vicenda al vaglio del Tar. Inizialmente, Oriani impugnò il decreto con il quale il presidente del consiglio dei ministri revocò la sua nomina a Commissario, nominando Massimo Varazzani. Poi, si aggiunse un nuovo decreto di revoca della precedente decisione dopo una sentenza della Corte costituzionale che dichiarò l’illegittimità della norma alla base del provvedimento di revocata della nomina di Oriani e la sua sostituzione. Infine, giunse la nomina di Silvia Scozzese. Ritenendo non più valutabili alcune delle contestazioni, il Tar ha concentrato la sua attenzione sull’ultima nomina e sulle azioni risarcitorie proposte da Oriani. Per i giudici, il decreto di nomina della Scozzese non considera che per effetto dell’annullamento del decreto di revoca di Oriani, il posto di Commissario doveva intendersi nuovamente spettante a quest’ultimo. Il Tar riconosce comunque che gli anni intercorsi, l’evolversi della criticità della situazione economico-finanziaria della Capitale e l’età anagrafica del ricorrente «potrebbero rendere non più adeguato che il posto in questione sia ancora ricoperto dallo stesso Oriani». Resta però il fatto che il decreto con il quale è stata nominata la Scozzese «non si sofferma sulle ragioni che non rendono opportuno, o che impediscono, che l’incarico sia espletato da Oriani e individua il nuovo Commissario come se il posto che lo stesso dovrà ricoprire fosse vacante». Per tale ragioni, per il Tar l’incarico «è illegittimo e deve essere annullato, ferme restando le ulteriori attività che la stessa Presidenza voglia espletare». Passando alla domanda risarcitoria proposta da Oriani, i giudici hanno ritenuto che il danno deve essere liquidato solo «in considerazione del mancato guadagno subito per effetto del primo decreto di revoca. Da tale somma devono essere detratti eventuali guadagni ottenuti per ulteriori attività professionali svolte, incompatibili con l’incarico di Commissario del Governo, o che comunque, unitamente alla pensione percepita, avrebbero fatto raggiungere allo stesso il tetto massimo di retribuzione godibile in base alla normativa all’epoca vigente».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login