Parigi, piazza San Pietro blindata e nuove espulsioni in arrivo | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Parigi, piazza San Pietro blindata e nuove espulsioni in arrivo. Ma per i romani la vita continua

– Controlli a campione con i metal detector su borse e zaini, più mezzi e uomini dell’esercito, pattuglie nelle strade attorno al Vaticano: i primi effetti dell’allerta 2 decretato dal governo subito dopo gli attacchi di Parigi si sono visti a San Pietro, in occasione dell’Angelus. Controlli discreti ma ben visibili, che si intensificheranno con l’avvicinarsi della data d’inizio del Giubileo e che procederanno di pari passo con tutte le altre misure decise nel vertice di ieri al Viminale per potenziare al massimo la prevenzione, unico strumento concreto per tentare di evitare che si ripeta in Italia quel che è avvenuto nelle strade di Parigi. Proprio per dare seguito alle parole, il governo sta lavorando al reperimento di ulteriori risorse per la sicurezza: soldi destinati non solo alle forze di polizia ma anche all’intelligence e che dovrebbero arrivare con un emendamento alla legge di stabilità. Cifre al momento non ce ne sono, si parla di circa 30 milioni, ma il governo potrebbe decidere un rinforzo più sostanzioso. «Il pericolo esiste, è un pericolo oggettivo ma non è concreto e circostanziato – ha detto oggi il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti, ribadendo i concetti già espressi dal ministro dell’Interno Angelino Alfano – Da questo pericolo dobbiamo guardarci mettendo in campo tutti i mezzi di prevenzione necessari. Non servono leggi speciali ma dobbiamo essere pronti a rinunciare ad alcune delle nostre libertà personali, in particolare dal punto di vista della comunicazione». Non è possibile, dunque, «sentirsi sicuri»: «ma non dobbiamo neanche spaventarci – ha aggiunto -, sapendo che abbiamo la coscienza a posto perchè abbiamo messo in campo tutti gli strumenti investigativi e d’intelligence a disposizione». A partire dalle espulsioni ‘miratè: ne sono state fatte 55 dall’inizio dell’anno e nei prossimi giorni ne scatteranno altre, nei confronti di tutti quei soggetti considerati a rischio per la sicurezza nazionale. Proprio per questo, intelligence e Antiterrorismo stanno passando nuovamente al setaccio le informazioni raccolte in questi mesi su migliaia di soggetti – dall’inizio dell’anno, ha detto ieri Alfano, sono state controllate oltre 56mila persone – e quelle ricevute dagli altri servizi segreti, con l’obiettivo di rileggere ogni piccolo dettaglio per vedere se possa esser stato tralasciato qualche elemento. Ma, anche, per verificare se dalle informazioni in arrivo dalla Francia sui responsabili dell’attacco possano essere scovati dei collegamenti con soggetti presenti in Italia o passati per il nostro paese. L’altro fronte su cui si è già cominciato a lavorare è quello delle carceri, luoghi dove spesso si compie il processo di proselitismo e radicalizzazione. Per questo e« già iniziato lo screening di tutti quei detenuti considerati più a rischio e non è escluso possano esser decise ulteriori misure. Secondo il Sappe una di queste dovrebbe essere la sospensione della ‘vigilanza dinamicà, che consente ai detenuti di stare molte ore al giorno fuori dalle celle, mischiati tra loro e con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Nei prossimi giorni, inoltre, sarà definito nei dettagli il controllo dello spazio aereo, soprattutto su Roma in occasione del Giubileo. Insieme all’Aeronautica militare, gli esperti della sicurezza stanno studiando un sistema per proteggere i cieli da possibili attacchi dei droni, quasi impossibili da controllare al momento del decollo e, soprattutto, lanciabili da qualsiasi terrazzo, finestra o strada. Un problema serio, che si aggiunge alla già lunga lista di situazioni da considerare a rischio. – Dopo l’orrore di Parigi, Roma si risveglia ‘blindatà. È massima allerta nella Capitale. In tanti, tra romani e turisti, sono preoccupati che l’Isis possa colpire la Città Eterna. Magari proprio durante il Giubileo che ormai è alle porte. Ma i cittadini, seppur inquieti, non vogliono arrendersi alla paura: «La vita continua, non ci fermeranno». Il Colosseo e Fontana di Trevi intanto anche oggi spengono le loro luci per ‘abbracciarè la Ville Lumiere e ricordare le vittime delle stragi. Una domenica ‘a piedì per la Capitale. Complice la prima delle quattro domeniche ecologiche, in cui è previsto lo stop delle auto all’interno della fascia verde, in tanti hanno deciso di passeggiare o girare in bici per la Città Eterna. Strade del centro storico affollate, musei pieni, San Pietro e Fori imperiali ‘invasì da turisti e romani. Ammirano i monumenti, fanno shopping, vanno a messa. Si ride, si scherza ma si piange anche. Davanti l’ambasciata di Francia a piazza Farnese continuano ad arrivare mazzi di fiori e messaggi di vicinanza al popolo francese. Tutti in città parlano di quanto accaduto venerdì notte a Parigi. C’è chi non vuole credere che il pericolo sia così vicino anche per l’Italia, chi invece non ha dubbi che l’Isis manterrà la sua promessa, ovvero attaccare Roma, la culla della cristianità e casa del Papa. E soprattutto che i kamikaze ‘in nome di Allah’ non stiano aspettando altro che il Giubileo. «Ho una paura tremenda per quello che può succedere qui – confessa una ragazza mentre passeggia in centro – Non mi sento al sicuro. Anche perchè, lo abbiamo visto a Parigi, questi dell’Isis sono imprevedibili. Possono colpire ovunque. Intanto da domani non prenderò più la metro…». E non è la sola ad essere preoccupata: «Oggi sono andato al ristorante con la mia famiglia – le fa eco un signore – ed ho pensato ‘metti che qualcuno ora entri e spari?’. La paura c’è, non lo nego. Ma bisogna andare avanti. Non farsi buttare giù. La vita continua. E io mi faccio coraggio per i miei figli». «Non si può essere sicuri neanche andando a bere una birra – dice un ragazzo seduto in un bar – Ormai anche questa normalità è minata dal terrore che da un momento all’altro la tua vita può interrompersi. Ma non possiamo far altro che reagire a questa minaccia. Anche nel nostro piccolo. Insomma, se restiamo chiusi nelle nostre case il terrorismo avrà vinto per la seconda volta». Roma, intanto, resta il luogo più a rischio d’Italia – a dimostrarlo anche il sinistro messaggio cinguettato su Twitter dopo gli attentati parigini «ora tocca a Roma, Londra e Washington». La Capitale già da ieri notte è ‘sorvegliata specialè: 700 militari sono stati schierati immediatamente a sua protezione. Ma nonostante il livello di sicurezza sia aumentato, non è facile non pensare a quanto accaduto a Parigi. Questa sera le luci della Fontana di Trevi e del Colosseo si spengono ancora nel ricordo delle vittime degli attacchi terroristici. Roma così tiene stretta a sè in un abbraccio l’unica città con cui è gemellata. Domani sera, invece, una messa di suffragio per le vittime verrà celebrata nella chiesa di San Luigi dei Francesi. Lì all’ingresso un cartello con la bandiera francese avvisa anche che subito dopo ci sarà una veglia di preghiera. Perchè Roma non dimentica. Ed è ‘avec Paris’.

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