Scuola, Virgilio occupato: il preside alla ricerca della soluzione pacifica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Scuola, Virgilio occupato: il preside alla ricerca della soluzione pacifica

Al decimo giorno di occupazione al liceo Virgilio nel centro storico di Roma la preside cerca di stemperare la tensione, ma gli studenti non escludono di venire sgomberati dalla polizia nelle prossime ore o domani. «Voglio una soluzione pacifica – dice la dirigente scolastica Irene Baldriga -, la più serena e condivisa possibile, anche nel caso che intervengano le forze dell’ordine». La preside ha ribadito di aver denunciato «fin dal 26 novembre un’occupazione violenta da parte di alcuni studenti a volto coperto», chiedendone lo sgombero. Ma i ragazzi che occupano non sembrano avere alcuna intenzione di mollare, anche se dalla prefettura si è ricordato che in base a una direttiva per il Giubileo la questura potrebbe sgomberare l’istituto. Magari prima di martedì, 8 dicembre, apertura dell’Anno Santo straordinario. «Ho sempre cercato di risolvere la questione con le buone – afferma la preside – c’è sempre stato dialogo, l’ascolto non è mai mancato al Virgilio, è sempre stata una scuola aperta. Ma un gruppo assolutamente minoritario impedisce da dieci giorni a centinaia di studenti di fare lezione, li prevarica – dice Baldriga -. La scuola è un presidio dello Stato e devono prevalere il rispetto delle persone e della legge italiana». Gli occupanti attraverso loro esponenti bollano come false le assicurazioni di dialogo della preside e annunciano per domani mattina una ‘Colazione resistentè. Le 13 richieste avanzate per mettere fine all’occupazione «sono irricevibili – commenta la preside -, come girare liberamente per la scuola e fare colazione al bar interno alle 7.40. Su altre come i lavori di manutenzione sono stati fatti sforzi notevolissimi negli ultimi due anni. Ma certe cose non competono al preside». Gli studenti che occupano, in certi giorni arrivati fino a qualche centinaio sui 1500 circa del liceo, accusano preside e gran parte dei docenti e alcuni genitori di aver sposato solo la linea dura. La madre di un alunno ha scritto al presidente della Repubblica per chiedere lo sgombero del Virgilio. Ma la preside ribadisce di volere una soluzione pacifica. «Se si torna a fare lezione riprenderà anche il dialogo, riparleremo di proposte didattiche alternative e di autogestione – conclude – ma al ricatto non si può cedere».

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