Pd Roma a Orfini: "Denuncia i reati dei quali parli". E tra i dissidenti pochissimi coordinatori | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pd Roma a Orfini: “Denuncia i reati dei quali parli”. E tra i dissidenti pochissimi coordinatori

– Continua al ‘calor biancò lo scontro interno al Pd di Roma: infatti i 40 coordinatori ‘dissidentì con una nuova lettera inviata stamani al commissario straordinario Matteo Orfini, lo esortano ad assumere «provvedimenti adeguati» dal momento che sostiene che c’è chi, nei circoli romani, «usa le funzioni amministrative per controllare gli stessi circoli». Se Orfini ha le prove di questo allora deve denunciarlo «alla magistratura, come è suo dovere e sua responsabilità», sottolineano i ‘dissidentì. Ad Orfini, i 40 coordinatori ricordano – nel documento inviato anche al presidente dell’assemblea cittadina del Pd Tommaso Giuntella – che «il commissariamento», deciso dal segretario del Pd Matteo Renzi a seguito dell’inchiesta ‘Mafia Capitalè che ha lambito anche i Dem, «riguarda soltanto gli organi esecutivi (segretario e segreteria) mentre l’assemblea, la direzione e la commissione di garanzia mantengono tutte le loro prerogative, le loro funzioni e le loro responsabilità». I quaranta coordinatori – che sono ormai in aperto contrasto con Orfini – ricordano di aver chiesto la convocazione dell’assemblea, per iniziare il percorso verso il congresso «con una richiesta firmata da oltre il 10%» degli aventi diritto« in ottemperanza a quanto disposto dal regolamento. Di fronte a questa richiesta, »senza minimamente provare a contestare il nostro diritto a chiedere la convocazione dell’assemblea, Orfini e poi Giuntella, hanno tentato di attribuirci posizioni politiche che non abbiamo mai avanzato e ci hanno rivolto accuse prive di ogni fondamento, mistificando e ribaltando le nostre vere motivazioni«. »Questo – scrivono i 40 ‘insortì non lo consentiamo«. A Orfini e Giuntella, infine, spiegano di aver accettato »senza alcuna obiezione« l’indicazione che il congresso del Pd romano si svolgerà entro dicembre ma »proprio per rispettare questa scadenza« chiedono la convocazione dell’assemblea cittadina per nominare »la commissione congressuale«. »Vogliamo un cambiamento vero, non consentiamo di assegnarci il ruolo di chi ha paura del cambiamento e rifiutiamo una operazione di semplice redistribuzione del potere nella quale vengono divise le spoglie di coloro che sono stati colpiti dalle inchieste giudiziarie«. Nel ribadire la richiesta di convocazione dell’assemblea i 40 ‘insortì fanno notare a Giuntella, »che dovrebbe sentire la responsabilità di rappresentare tutti e garantire il rispetto di ogni opinione democraticamente espressa«, che lui »ha il dovere di convocarla nei termini previsti dallo statuto«. In quella sede, i 40 »sperano« che si possa »svolgere una discussione serena guardando soprattutto agli interessi della città di Roma che merita comportamenti politici di ben altro livello«. «Sono pochissimi, meno di 10, i coordinatori di circolo presenti tra i 40 eletti all’assemblea cittadina del Pd» che hanno firmato la richiesta di convocazione della stessa assemblea per avviare il percorso congressuale. Lo sottolineano fonti della federazione romana del Pd, aggiungendo che appare «strumentale» sollecitare il commissario straordinario Matteo Orfini ad intraprendere i passi procedurali che portano al congresso «quando la convocazione dell’assemblea è di competenza del presidente della stessa assemblea, Tommaso Giuntella». Le stesse fonti, in relazione alle richieste dei 40 ‘dissidentì che vogliono conoscere i dati del tesseramento, fanno presente che «il tesseramento per il 2015 verrà aperto a Roma in concomitanza con il tesseramento nazionale, e questo avverrà a giorni». Per quanto riguarda i dati del tesseramento 2014 «verranno resi noti quando tutti i circoli ci avranno trasmesso i dati relativi allo scorso anno», e tra i circoli ‘ritardatarì ci sono anche quelli dei ‘dissidentì. I dati del 2013 «sono invece pubblici» e consultabili sul sito della federazione. Quanto ai 40 componenti dell’assemblea che ne chiedono la convocazione in vista del congresso, le fonti della federazione spiegano che «si tratta di 40 iscritti su un totale di 400 eletti all’assemblea, che hanno tutto il diritto di esprimere le loro posizioni tenendo conto però che rappresentano una piccola parte dell’assemblea». A Roma ci sono 140 circoli del Pd, «90 territoriali e 50 ‘tematicì» e meno di una decina si riconoscono nelle posizioni dei ‘dissidentì «dato che i coordinatori di circolo che sollecitano il congresso sono meno di 10».

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