Virgilio occupato, la sfida degli studenti: "Noi restiamo qui" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Virgilio occupato, la sfida degli studenti: “Noi restiamo qui”

Neanche il Giubileo ferma l’occupazione degli studenti al liceo Virgilio di Roma, a due passi da piazza Navona, arrivata all’undicesimo giorno. Mentre in città si chiude il centro rifugiati Baobab e si sgomberano esperienze sociali di ogni tipo, loro resistono. «Oggi ci siamo riuniti in 200 in assemblea e abbiamo deciso all’unanimità di rimanere almeno fino a mercoledì», riferisce Jacopo Gasparetti, uno dei rappresentanti degli occupanti. La protesta che dal 26 novembre ha fermato le lezioni in uno dei licei storici della capitale – i 1500 alunni e i loro genitori sono nella stragrande maggioranza contrari – sfida anche la direttiva della prefettura per l’Anno Santo che prevede lo sgombero delle scuole occupate. «La polizia è venuta anche oggi e tornerà domani», dice Gasparetti, 19 anni. Per ora si tratta di colloqui per convincere i ragazzi a liberare il Virgilio. Anche la preside Irene Baldriga ha ribadito di volere una soluzione pacifica, ma di cedere alle 13 richieste degli occupanti non pensa proprio. «Con le proposte che hanno messo sul tavolo è chiaro che non vogliono dialogare, sono una provocazione», dice. Nei 13 punti spiccano la rimozione delle telecamere di sorveglianza dall’istituto, più libertà di movimento per gli studenti nell’edificio, apertura del portone d’ingresso anticipata per poter fare colazione con calma. Ma anche la richiesta di lavori urgenti nelle due sedi del Virgilio. «Devono lasciare la scuola e poi si riprenderà il dialogo – afferma la dirigente -. Una minoranza non può occupare con la violenza e a volto coperto come hanno fatto alcuni di loro e poi chiedere cose che la legge non permette. Loro vogliono il caos e l’anarchia. Prima che occupassero avevamo messo a disposizione una settimana intera per costruire e sperimentare la scuola che volevano – prosegue Baldriga -, ma un gruppo aveva già deciso di occupare. Con generiche critiche alla riforma ‘La Buona Scuolà, in realtà perchè ormai è di moda. E alcuni genitori lo ritengono pure formativo. Riprendano le lezioni, stanno danneggiando tutti». Dentro il Virgilio si procede tra colazioni ‘socialì o ‘resistentì e braciolate serali o dibattiti come quello di oggi su Kobane e la Siria con il giornalista Corrado Formigli. «Venerdì parteciperemo al corteo degli Studenti auto organizzati romani – dice Jacopo -, ci saranno almeno 200 di noi». Sempre i 200 che avrebbero votato all’unanimità per restare. Intanto fuori, nella vicina San Pietro, sta per iniziare il Giubileo

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