Giubileo, il Papa all'ostello della Caritas. Gabrielli: "Soddisfatto da misure sicurezza, meno da affluenza" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, il Papa all’ostello della Caritas. Gabrielli: “Soddisfatto da misure sicurezza, meno da affluenza”

Scatteranno già da stasera le misure di sicurezza predisposte per l’apertura della ‘porta Santa della Carita« che domani pomeriggio vedrà protagonista Papa Francesco all’ostello della Caritas in via Marsala, alla stazione Termini di Roma. Si procederà così alle operazioni di bonifica e di rimozione dei cassonetti. Domani, in concomitanza con l’evento previsto per le 16:30, scatteranno chiusure al traffico nell’area limitrofa, in particolare il sottopasso di via Marsala e piazzale Sisto V. Secondo quanto si è appreso, saranno predisposti varchi di accesso con metal detector e saranno circa 500 le persone che potranno assistere all’apertura della porta santa e alla messa.  Si lavora ancora senza sosta alla Caritas di Roma di via Marsala per finire tutto in tempo per la visita, domani pomeriggio, di Papa Francesco con l’apertura della Porta Santa della Carità, nel Giubileo della Misericordia. La nuova struttura, ricorda la Radio Vaticana, è stata già aperta ufficialmente, ma ancora non ci vive nessuno. Si divide da una parte nella mensa serale dedicata a San Giovanni Paolo II e dall’altra nell’ostello Don Luigi di Liegro. Vi campeggia il mosaico illuminato con l’icona del Giubileo, realizzata dal gesuita padre Marko Ivan Rupnik e sotto la Porta Santa. «Noi avevamo preventivato di aprire l’ostello e la mensa per l’autunno di quest’anno – spiega mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma -. Papa Francesco ci ha sorpreso perchè ha indetto il Giubileo straordinario della Misericordia e le due realtà sono confluite nello stesso momento, nello stesso tempo. L’8 dicembre ha aperto la Porta Santa di San Pietro e adesso lui domani aprirà la Porta Santa della misericordia». La mensa – il cuore di ogni luogo caritativo – è in grado di offrire pasti per 500 persone senza fissa dimora. Il Papa presiederà la messa, che per sua volontà sarà molto semplice, con pochi costi, e solo esclusivamente per persone delle strutture di accoglienza – madre, figli, rifugiati politici e anche musulmani saranno presenti – lì dove normalmente queste persone possono mangiare dalle 17,30 alle 20,30. «Quello che abbiamo pensato di offrire alla città di Roma e soprattutto ai poveri della città di Roma è un luogo dove potessero essere accolti per dormire e mangiare – sottolinea ancora Feroci -. Questo luogo è diventato anche attraverso questo Giubileo il luogo dove si servono i poveri, ma perchè nel povero, lui ci suggerisce sempre, come Gesù nel Vangelo, di saper vedere il volto del Cristo, quindi questo è luogo dell’incontro con il Signore attraverso il povero». L’Ostello è stato fondato nel 1987 per iniziativa dell’allora direttore della Caritas, Don Luigi Di Liegro, ma da allora molte cose sono cambiate. Nella parte della mensa si trova anche il centro diurno con una sala video e posti per pc e laboratori e il centro ascolto per un inserimento nel tessuto sociale possibile; sulla destra si trova il vero e proprio ostello con i circa 200 posti di letto. Tutto costruito con un occhio di riguardo agli ospiti – cioè dei senzatetto – che possono stare nella struttura fino a tre mesi. «Sono contento delle misure che sono state messe in atto e soddisfatto per la tensione con la quale gli operatori delle forze dell’ordine e il sistema di safety – e quindi anche gli apparati sanitari, la polizia municipale e i volontari a vario titolo coinvolti – stanno dimostrando». Lo ha detto il prefetto di Roma Franco Gabrielli intervenendo ai microfoni di Radio in Blu. Gabrielli ha aggiunto di essere soddisfatto «un pò meno sotto il profilo del numero delle persone che in questi giorni hanno popolato le iniziative soprattutto nei giorni ordinari in cui c’è l’accesso alle porte sante».- «No», la scarsa affluenza di persone ai primi eventi del Giubileo non dipende dalle misure di sicurezza che, al contrario, «sono un elemento di rassicurazione perchè la gente è più controllata, più vede la presenza dei dispositivi di sicurezza e più è rinfrancata. Ma è indubbio che le vicende di novembre in Francia abbiano prodotto sulla gente una legittima e comprensibile paura», ha spiegato il prefetto di Roma Franco Gabrielli. «Purtroppo, – ha aggiunto – ci sono due aspetti da considerare: questo è un Giubileo straordinario e universale in cui anche il Santo Padre ha sottolineato si possano fare percorsi spirituali in ogni diocesi del mondo e non solo del nostro paese: quindi già questo doveva dirci che gli afflussi non sarebbero stati particolarmente significativi».- «Noi lo abbiamo detto sempre in maniera molto chiara, c’è una cornice di minaccia ma non ci sono allarmi specifici per la Capitale e la Santa Sede. Ovviamente l’allarme specifico è un indicatore, ma ce ne sono altri che attengono a un contesto più complessivo». Lo ha detto il prefetto di Roma Franco Gabrielli ai microfoni di Radio in Blu parlando della sicurezza durante il Giubileo. Il prefetto ha poi spiegato che non ci sarà il livello 4 di allerta sicurezza, quello massimo, per tutta la durata del Giubileo. Gabrielli ha sottolineato che «nelle fasi successive abbiamo modulato livelli sicuramente inferiori, e non poteva essere altrimenti, a seconda dell’importanza degli appuntamenti. L’attenzione e la cornice di sicurezza rimangono comunque sempre a livelli importanti».

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