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Campidoglio, la Serracchiani spinge Giachetti: “Sarebbe un ottimo sindaco di Roma”

– Nella difficile ricerca del candidato Pd a sindaco di Roma torna il nome di Roberto Giachetti. A evocare il vicepresidente della Camera è il vicesegretario dem Debora Serracchiani. «Non mi dispiacerebbe – dice a Sky Tg24 -. Lo stimo tantissimo e credo che possa fare un grande lavoro per la città». Cinquantaquattro anni, da giovane prima radicale e poi verde, Giachetti dal 1993 al 2001 è stato capo segreteria e capo di gabinetto del sindaco Francesco Rutelli. Tra i fondatori della Margherita, di cui è stato segretario a Roma, negli ultimi anni ha legato il suo nome soprattutto all’impegno per una nuova legge elettorale al posto del Porcellum. Fino allo sciopero della fame. Uno strumento tipico dei radicali usato in passato da Giachetti anche per altre battaglie politiche. Romano e renziano da sempre – si dice che solo se Matteo Renzi gli chiedesse di candidarsi lo farebbe -, di lui si era già parlato nei mesi scorsi. Con il Pd di fronte alla fine ingloriosa della giunta di Ignazio Marino, dopo le guerre intestine tra correnti e il ciclone Mafia Capitale. E con il partito romano che dopo la prima tranche dell’indagine, a dicembre 2014, è stato commissariato da Matteo Orfini e ha subito l’indagine dell’ex ministro Fabrizio Barca sui circoli. Altri nomi di possibili candidati circolati sono quelli dello stesso Barca, della deputata renziana doc Lorenza Bonaccorsi, dell’ex assessore alla Legalità Alfonso Sabella e del presidente del Coni Giovanni Malagò. E poi Alfio Marchini, imprenditore che correrà come ‘civicò e qualcuno voleva schierare per il Pd. «Non mi pare del partito democratico – nota Serracchiani – e non mi pare neanche abbia chiarito se opera nel campo del centrosinistra». Il centrosinistra, appunto. Ricostruirlo nella capitale è molto difficile, dopo la sofferta coabitazione Pd-Sel nella maggioranza di Marino e la «cacciata» – così la chiamano loro – di Sinistra ecologia e libertà dalla giunta a luglio. «Mi piacerebbe che non accada a Roma quel che sta accadendo in altre città come Torino, dove c’è un centrosinistra che non parte da se stesso – dice Serracchiani -. C’è un pregiudizio a dire ‘no, col Pd maì, come sta facendo Sinistra italiana». Il nuovo partito con dentro gli ex democratici, che a Roma ha candidato Stefano Fassina e attacca – ricambiato – il Pd tutti i giorni. Un rebus risolvere, mentre i sondaggi anche a Roma spingono M5S.

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