Bilancio, inizia la discussione alla Pisana. Sartore: "Disavanzo 2014 a tre miliardi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Bilancio, inizia la discussione alla Pisana. Sartore: “Disavanzo 2014 a tre miliardi”

È iniziata, in Aula alla Pisana la sessione di lavoro che porterà all’approvazione del bilancio previsionale 2016-2018 della Regione Lazio. Alla presenza del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti l’assessore capitolino al Bilancio Alessandra Sartore ha illustrato il rendiconto generale per l’esercizio finanziario del 2014.«Al 31 dicembre 2014 le entrate complessivamente accertate sono di 32.926 milioni di euro, mentre le spese complessivamente impegnate sono pari a 30.661 milioni di euro. Il rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2014 chiude con un disavanzo pari a euro 2.969 milioni, al lordo del fondo pluriennale vincolato. Nel raffronto con l’esercizio 2013 il risultato di amministrazione, al lordo del fondo pluriennale vincolato, passa da un disavanzo di euro 4.971 milioni ad un disavanzo di euro 2.969 milioni». I dati sono stati forniti dall’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Alessandra Sartore, intervenendo nell’aula del consiglio regionale durante la discussione sul rendiconto del 2014. «Il disavanzo sostanziale, pari ad euro 3.882 milioni, è determinato aggiungendo al risultato di amministrazione il fondo crediti di dubbia esigibilità, l’accantonamento dei residui perenti e la parte vincolata», aggiunge l’assessore. «Relativamente ai residui attivi – spiega ancora – ammontano ad euro 3.694 milioni, di cui: – euro 2.495 milioni, quali somme rimaste da riscuotere sui residui attivi degli esercizi 2013 e precedenti; – euro 1.199 milioni, quali somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate in competenza 2014. È importante rilevare che la gran parte di tali residui attivi sono afferenti al settore sanitario e derivano dal differente criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate, stabilita per tale settore dal Titolo II del decreto legislativo n. 118/2011: per la sanità, infatti, non trova applicazione il principio della competenza finanziaria potenziata». «In particolare – spiega ancora – delle somme rimaste da riscuotere afferenti a residui attivi degli esercizi 2013 e precedenti, euro 1.867 milioni sono relative al settore sanitario (75% del totale); delle somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate in competenza 2014, euro 756 milioni sono relative al settore sanitario (63% del totale)». La Sartore aggiunge: «Relativamente ai residui passivi ammontano ad euro 6.576 milioni, di cui: – euro 2.609 milioni, quali somme rimaste da pagare sui residui passivi degli esercizi 2013 e precedenti – euro 3.967 milioni, quali somme rimaste da pagare sulle spese impegnate in competenza 2014. Anche per i residui passivi è da rilevare che la gran parte di essi sono afferenti al settore sanitario e derivano dal differente criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate».«Nella finanziaria della Regione Lazio c’è il divieto di cure. All’articolo 5 si arriva a stabilire che un paziente che teme di stare male per prestazioni non erogate in regime di appropriatezza definita dalle strutture sanitarie pubbliche del Lazio, per avere certezza di curarsi, può andare fuori regione solo su autorizzazione della propria Asl». Lo scrive in una nota Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra. «E incredibilmente, la stessa trafila va seguita persino se ci si vuole rivolgere a operatori privati accreditati dentro il territorio regionale – aggiunge – È una vergogna che va cancellata e l’opposizione presenterà emendamenti soppressivi. La salute è un diritto da tutelare e non è assoggettabile alle calcolatrici de burocrati delle Asl regionali. Zingaretti farebbe bene a mettere la marcia indietro».

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