Strozzato dai debiti e costretto a chiudere l'azienda: arrestati due usurai | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Strozzato dai debiti e costretto a chiudere l’azienda: arrestati due usurai

– Era già in difficoltà economiche, ma per aver chiesto un prestito di 12mila euro a due usurai, un imprenditore edile della Provincia di Roma non riuscendo a pagare gli alti tassi mensili, è stato picchiato, i suoi figli minacciati, e al culmine della disperazione ha dovuto anche chiudere la sua azienda, dove lavoravano una quindicina di dipendenti. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Palestrina, comune a sud di Roma, stamani hanno arrestato i due usurai, un operaio di 36 anni, di origine campane, e un imprenditore di 29 anni di Palestrina, sulla base di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Tivoli su richiesta della locale Procura. I due sono accusati di estorsione in concorso, usura e lesioni personali. L’indagine parte lo scorso agosto, quando l’imprenditore edile, di 48 anni, presenta la denuncia ai carabinieri di Palestrina e racconta la sua storia. L’uomo in difficoltà economiche aveva chiesto a due usurai un prestito di 12mila euro: nel tempo ha pagato quattro volte la cifra ma non è riuscito più a far fronte agli altissimi interessi mensili, pari ad oltre il 16%, praticamente ogni mese doveva sborsare duemila euro soltanto di interessi. Non riuscendo a mantenere fede al ‘pattò stipulato, i due dapprima si sono appropriati di un’auto di grossa cilindrata della moglie, poi di un autocarro intestato alla sua società con cui lavorava, quindi lo hanno minacciato ed esortato a far prostituire la moglie fino all’estinzione del debito e per intimorirlo più volte si sono presentati anche davanti alla scuola dei figli minacciando la moglie. L’uomo ha raccontato ai militari anche di essere stato più volte aggredito, intimidito e vessato, al punto da vedersi costretto a vendere parte dei suoi beni strumentali per fare fronte al debito; in una circostanza è stato prelevato e condotto in un’area di servizio autostradale, dove è stato pesantemente picchiato e intimidito, tanto da dover ricorrere alle cure mediche dell’ospedale di Palestrina, dove è stato giudicato guaribile in 15 giorni per la rottura di alcune costole. Ora, dopo l’inferno, l’imprenditore sta cercando, tra mille difficoltà, di aprire una nuova azienda.

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