Comunali, Bertolaso pronto a sfidare Giachetti per la corsa al Campidoglio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Comunali, Bertolaso pronto a sfidare Giachetti per la corsa al Campidoglio: “Serve uomo oltre i partiti”

«Se parliamo di fatti, e non di chiacchiere, non ho novità. Posso dire che se ci fossero le condizioni per una candidatura al di sopra delle parti e dei partiti, penso a una lista civica con un programma molto preciso, potrei prenderla in considerazione perché io amo Roma e mi addolora vederla ridotta così. Ma servono le condizioni, senza questi giochetti politici. Io non sono mai stato un politico, e mai lo sarò’. Guido Bertolaso risponde al telefono da fuori Roma, e a domanda (‘correrebbe per la poltrona di sindaco della Capitale?’) risponde chiaramente che sì, la cosa per quel che lo riguarda si potrebbe fare davanti a un’offerta credibile. Tocca ai vertici del centrodestra, semmai, sciogliere le riserve e venire a capo di una situazione che, ripete l’ex capo della Protezione Civile, al momento sarebbe ancora ‘fluidà». È quanto ha dichiarato, Guido Bertolaso, nell’intervista di Martino Villosio su Il Tempo di oggi. «Bertolaso, sarà candidato sindaco di Roma per il centrodestra? ‘Continuo a leggere sui giornali di quest’ipotesi, ma non c’è assolutamente nessuna novità, nessun fatto realè. Il pressing di Berlusconi nei suoi confronti? ‘Quello c’è stato, però una cosa è parlare di questo argomento un’altra poi è entrare davvero nel merito e affrontarlo con serietà. Perché le chiacchiere a casa mia stanno a zero. Sono uno che bada ai fatti. Da questo punto di vista non ci sono assolutamente novità’. Le è stata fatta una proposta? ‘È stato fatto un ragionamento sulla base di tutta una serie di altre riflessioni su altri possibili candidati. Penso che nella realtà ci sia una situazione molto fluida nella quale ognuno è ancora alla ricerca di possibili candidati, da una parte e dall’altrà. Lei avrebbe davvero voglia di cimentarsi nella corsa per Roma e, nel caso, nel suo governo? ‘Siamo arrivati a una situazione talmente drammatica che credo sia una sfida da far tremare le vene dei polsi. È ovvio che poi Roma è la mia città, le sono sempre stato legatissimo, la adoro e mi piange il cuore nel vedere lo stato di degrado in cui si trova. Quindi se un giorno davvero dovessero esserci le condizioni per dare una mano a risollevarla si può anche prendere in considerazione l’ipotesi. Quali sarebbero le condizioni per candidarsi? ‘Si tratta di eleggere un manager in grado di far funzionare questa città che è allo stremo, quindi la politica e i giochetti politici contano poco. Quello che conta è curriculum, la capacità di fare e i programmi molto precisi per quello che si deve realizzare. Servirebbero le condizioni non solo nel centrodestra ma nell’arco della città, con delle persone per bene della società civile per poter immaginare una candidatura al di sopra delle parti e dei partitì. I processi a suo carico (quello per li G8 della Maddalena e il ‘Grandi Rischi bis’ a L’Aquila) non rischiano di essere un peso sulla candidatura? ‘Come noto mi sono sempre astenuto dal fare attività pubblica proprio perché avevo il processo collegato a La Maddalena in corso. Spero che entro giugno questo sia concluso, mancano otto o nove udienze. Basta leggere le carte e verbali per capire che non solo sono assolutamente estraneo ai fatti che mi sono stati imputati ma anzi che sono stato rigoroso controllore di quelle che erano attività in corsò. Quanto dovremo aspettare? ‘Non ho nessuna ansia, nessuna preoccupazione. Sono appena tornato dall’Africa, sto già programmando i prossimi interventi per i bambini della Sierra Leonè. «La proposta, a cui starebbe pensando il candidato sindaco Alfio Marchini, di primarie di centrodestra all’americana ossia con il doppio turno per la scelta del candidato sindaco di Roma è ottima. Noi Conservatori e Riformisti ci siamo». Lo scrive in una nota il coordinatore di Conservatori e Riformisti di Roma e del Lazio, Luciano Ciocchetti. «Leggo invece con stupore come il coordinatore romano di Forza Italia è convinto ancora di essere nel 2008 in cui il mondo reale e quello politico erano completamente diversi. Ora Forza Italia si trova con i consensi dimezzati e non possiamo pensare di sceglie in una stanza il candidato per Roma. Non è più possibile. Solo con le primarie, come proposte da Marchini, è invece possibile, unire il centrodestra e tutte le realtà civiche che sono alternative – conclude Ciocchetti – al Pd».

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