Primarie, varate le regole: ok a immigrati e 16enni. Morassut si candida, Giachetti incontra gli ex consiglieri dem | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Primarie, varate le regole: ok a immigrati e 16enni. Morassut scioglie il nodo e si candida, Giachetti incontra gli ex consiglieri dem

"E' una buona notizia - commenta Orfini - Ci aiuterà a fare una discussione anche sui problemi e sul futuro della città. I candidati sono di qualità: sarà una competizione bella"

Roberto Morassut si candida a sindaco di Roma. “Lunedì farò una conferenza stampa per dire che sarò candidato a queste primarie”, afferma il deputato dem ufficializzando la sua candidatura alle primarie Pd per il Campidoglio alla cappella Orsini, a Roma, dove sta discutendo del suo libro Roma senza capitale insieme, tra gli altri, a Matteo Orfini. L’annuncio è stato accolto con un applauso dai presenti. “Non è stata una decisione semplice – aggiunge Morassut – ho riscontrato in questi giorni di riflessione che c’era una parte del partito e dell’opinione pubblica che mi ha chiesto di esserci. Sentivo l’esigenza di ripartire”. “E’ una buona notizia – commenta Orfini – Ci aiuterà a fare una discussione anche sui problemi e sul futuro della città. I candidati che per ora sono in campo sono tutti di qualità, quindi sarà una competizione bella, reale e partecipata”.Mentre ancora si attendono i nuovi partecipanti, arrivano le regole delle primarie del centrosinistra per il Campidoglio. Anche i sedicenni e gli immigrati regolarmente residenti a Roma potranno votare per scegliere il candidato sindaco. Il tavolo di coalizione, dopo le polemiche che seguirono alle accuse di presunte irregolarità alle primarie del 2013, che incoronarono Ignazio Marino come candidato per il centrosinistra, ha messo dei paletti con l’obiettivo di «rafforzare» i controlli per evitare ‘doppi voti’ al seggio. «Saremo rigorosi nel controllo del voto e nella trasparenza di tutte le procedura», assicura il coordinatore del tavolo e segretario regionale Fabio Melilli (PD). Tre anni fa, le denunce da più parti riguardarono le «file di immigrati e rom» ai seggi per votare alle primarie per il sindaco di Roma. Ma Domenica 6 marzo 2016, ogni elettore dovrà esibire «tassativamente» un documento di identificazione, con tanto di foto, che ne indichi indirizzo di residenza o certificato elettorale. A ciascuna via di residenza corrisponderà un solo seggio dove recarsi a votare proprio per scongiurare voti multipli. Il costo dell’operazione per gli elettori sarà di due euro. Inoltre sarà richiesto di sottoscrivere «le linee guida del centrosinistra per Roma». Esclusi dal voto tutti gli eletti a tutti i livelli in «in coalizioni avverse». Regole a parte, dovrebbe comporsi tra questo week end e l’inizio della prossima settimana il puzzle degli altri candidati del Pd alla competizione del centrosinistra, per ora in realtà poco partecipata. Resta fuori (con la possibilità che porti avanti delle primarie a parte) la componente Sinistra Italiana-Sel con il candidato Stefano Fassina. Ad essere in pista sono in tre, di cui un solo ‘big’: il renziano Roberto Giachetti (Pd), l’ex senatore dem Stefano Pedica e il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi (Centro Democratico). La partita democratica, a breve, potrebbe veder scendere in campo anche l’ex assessore all’ambiente della precedente giunta, Estella Marino e l’ex ministro Massimo Bray. Il deputato Roberto Morassut, il cui ‘responso’ era atteso già da un po’, potrebbe scogliere la riserva lunedì. La sensazione è che ognuno stia attendendo le mosse dell’altro. In tanti nel partito, infatti, pensano che sarebbe opportuno accorpare il voto ‘anti-Giachetti’ in un’alternativa unica, e dunque più forte. Il M5S svelerà il suo candidato a metà febbraio, mentre anche nel centrodestra si lavora a possibili primarie. Giachetti, che domani sarà a Casal Monastero, pur rivendicando la sua «appartenenza al Pd», chiarisce di non aver «alcuna intenzione di nascondere le responsabilità, ancorché diverse rispetto a quella centrodestra, in tutta la vicenda che è degenerata in Mafia Capitale. Io – spiega – so perfettamente che nella corsa partirò qualche centinaio di metri indietro, perché noi quella responsabilità la dobbiamo pagare. Ma voglio dire ai romani basta, se la mia persona – non perché sono io, ma perché esprimo una politica diversa – può essere l’occasione di darci fiducia stiamo tutti meglio». «Ho incontrato oggi i consiglieri comunali uscenti del Partito Democratico, che ho invitato per avere con loro un confronto sulla situazione della città, sul lavoro che hanno svolto in Campidoglio, sui dossier più stringenti. Ho condiviso le ragioni della mia candidatura e ho chiesto loro di partecipare ai tavoli di lavoro sul programma a partire dalle questioni per le quali si sono spesi». Lo fa sapere in una nota Roberto Giachetti candidato alle primarie del centrosinistra al Campidoglio. «È stato un appuntamento franco e utile, un passaggio importante della mia campagna di ascolto della città #TuttaRoma», che abbiamo avviato mercoledì al Tiburtino – continua -. Allo stesso modo spero di incontrare i presidenti di Municipio del PD, che continuano a lavorare sui problemi aperti dei diversi quadranti della città«.

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