Auditorium, al Parco della Musica arriva il marranzano di Zappalà | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Auditorium, al Parco della Musica arriva il marranzano di Zappalà

Dopo dieci anni di assenza dalla scena romana, la Compagnia Zappalà Danza torna con ‘Instrument 1 scoprire l’invisibile’ (mercoledì prossimo all’Auditorium Parco della Musica per il Festival ‘Equilibrio’) spettacolare messa in scena che ha avuto centinaia di repliche in tutto il mondo, prima tappa di un progetto di più ampio respiro. Il regista e coreografo catanese, infatti, uno degli interpreti di punta del teatro di danza contemporaneo ha ‘studiato’ e indagato su alcuni strumenti inusuali e in genere difficilmente utilizzati in forma solistica, per renderli protagonisti in scena. Il progetto è dedicato al marranzano (scacciapensieri), strumento musicale normalmente associato alla tradizione siciliana e spesso alla mafia. Per questa produzione Puccio Castrogiovanni, uno dei leader del gruppo musicale Lautari, ha esplorato l’antico strumento in un’affascinante ricerca, portandolo a ritmi e sonorità innovativi e di grande impatto. Il musicista durante lo spettacolo utilizzerà vari tipi di marranzani, di diversa provenienza.In scena, insieme a Castrogiovanni i sette danzatori della Compagnia Zappalà Danza, tutti uomini, che interpretano con vigore una Sicilia senza confini, in cui la tradizione e il moderno non vedono una netta distinzione ma si incrociano, si ritrovano, si fondono. Con ‘Instrument 1’ Roberto Zappalà ha anche avviato re-mapping sicily, un percorso con cui il coreografo intende rileggere la Sicilia attraverso il suo linguaggio scenico. La compagnia Zappalà Danza libera il movimento da una drammaturgia troppo complessa per soffermarsi sul corpo nella sua relazione con il suono, il rumore, la musica. Il progetto si dispiega in 3 momenti, nell’esplorazione di strumenti inconsueti quali l’hang, il marranzano, il didgeridoo. Un viaggio iniziatico alla riscoperta delle sue radici più profonde, della sua storia, anche attraverso i concetti, i luoghi comuni, gli stereotipi, le credenze, le abitudini di un luogo, le mappe spesso logorate per il troppo uso. «Borges insegna che la mappa non è il territorio, a maggior ragione se il territorio in questione è la Sicilia – ha spiegato in una nota Roberto Zappalà- Perché, come diceva Gesualdo Bufalino, la Sicilia non esiste, ci sono cento Sicilie e ognuna ha altrettante interpretazioni. Per interpretare servono gli strumenti e lo spettacolo si fa carico, nel senso letterale e metaforico, di uno di questi, il marranzano, per farne strumento d’interpretazione, per aprire strade e percorsi che la danza ci propone in maniera dolce e oscura». Nome popolarissimo del marranzano è ‘scacciapensieri’. «Ma la danza all’interno dello spettacolo ha l’ambizione alta, com’è giusto che sia, non di scacciarli, ma di farli venire», ha scherzato il coreografo siciliano. ‘Instrument 1 – scoprire l’invisibile’ è la prima ‘camminata’ di un viaggio più grande, quello di ‘Remapping Sicily’, un progetto per viaggiatori non per turisti. Come citava Werner Herzog: ‘camminare è una virtù, il turismo è un peccato mortale’.

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