I romani vogliono sindaco un concittadino e bocciano la qualità della vita nella Capitale | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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I romani vogliono sindaco un concittadino e bocciano la qualità della vita nella Capitale

– Per il 70% dei romani sarebbe preferibile avere un sindaco romano. È quanto emerge da un sondaggio Ipr, divulgato oggi durante l’iniziativa di Francesco Rutelli, secondo il quale per il «70,1% degli intervistati »un romano sarebbe preferibile ad un sindaco non proveniente dalla capitale«. Per la maggioranza degli intervistati inoltre »sarebbe più adatto a guidare Roma un ‘caposquadra’ più che un ‘leader’ e una persona ‘orientata a difendere il pubblico’ più che a ‘incoraggiare l’iniziativa privata’«. Leggermente preferito poi »un ‘uomo di cultura’ ad un ‘manager’ e un ‘giovane’ rispetto ad una ‘persona matura’, mentre sembra non essere particolarmente rilevante per gli intervistati né il sesso, né l’esperienza politica pregressa del candidato, elemento rispetto al quale il campione si è spaccato a metà«. Il 64% degli intervistati »si dichiara propensa ad andare a votare per l’elezione del sindaco prevista per la prossima primavera«. Abbastanza omogenei i dati tra i diversi target: i più convinti risultano gli anziani (69%), i meno determinati gli adulti (55,1%). La preferenza di voto espressa dagli intervistati riguarda »nel 44,6% dei casi un partito nazionale, mentre un 12,5% dichiara sin d’ora la propria disponibilità a votare per una lista civica«.«Il 73% degli intervistati non è soddisfatto della città a fronte di un 22% che invece esprime in merito una valutazione positiva. Tra i target demografici i più insoddisfatti gli adulti e le donne: rispettivamente l’85% e il 79% parlano di peggioramento delle condizioni di vivibilità cittadine». È quanto emerge da un sondaggio Ipr svolto su 1000 cittadini nel mese di gennaio e divulgato oggi durante l’iniziativa di Francesco Rutelli. «Per il 51,4% dei romani la città sta vivendo un particolare momento di decadenza. Per il restante 46,6% invece il concetto di decadenza non viene considerato specifico della città ma riferito in generale alla condizione del nostro paese. I più severi nel parlare di decadenza a Roma comunque risultano gli adulti che esprimono questa opinione nel 62,1% dei casi». continua il sondaggio. Il 72,9% inoltre considera peggiorato il prestigio di Roma a livello nazionale e il 76,2% definisce peggiorato rispetto al passato anche il dialogo tra cittadini e istituzioni. Gli intervistati si sono espressi anche su tema della corruzione. L’ambito in cui si questa pratica è stata ravvisata più di frequente è la sanità (49,9%) mentre quote intorno al 40% dicono di aver personalmente saputo di episodi di corruzione negli uffici pubblici, nelle imprese private e con polizia e vigili urbani. Oltre «1/3 dei romani infine riferisce di corruzione nella scuola o nell’università e un 28% nei tribunali». Per il 47% degli intervistati «le responsabilità per il malfunzionamento e la corruzione sono soprattutto della politica, per il 28,1% attribuisce la colpa a funzionari e impiegati pubblici la maggiore responsabilità».

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