Roma, Pallotta: "Vorrei aver preso prima Spalletti, Totti resta a lungo". Ma l'allenatore vuole vincere e chiede garanzie | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, Pallotta: “Vorrei aver preso prima Spalletti, Totti resta a lungo”. Ma l’allenatore vuole vincere e chiede garanzie

– «Totti? Tutti mi dicono che devo fargli il contratto, lo amo e resterà a lungo alla Roma». Sono le prime parole sul futuro del capitano rilasciate dal presidente giallorosso James Spallotta al suo arrivo nella Capitale. «Se ci parlerò, perché che cosa è successo (scherza Pallotta a una domanda dei cronisti)? Resterò qui almeno una settimana. Ogni volta che sono a Roma parlo con lui. Andrò a Trigoria e poi a Madrid. Sono felice per le vittorie della Roma, sono qui per vedere la squadra. Sono molto felice con Spalletti, è straordinario. L’avrei voluto incontrare prima». Infine sul discorso stadio: «Questa settimana avremo delle notizie, non dipende da noi il ritardo. Abbiamo alcune cose da sistemare», conclude Pallotta.- «Vorrei averlo preso prima». Così il presidente della Roma James Pallotta, appena sbarcato nella capitale, proveniente da Boston, parla di Luciano Spalletti. Pallotta si dice «felice» per la vittoria dei giallorossi a Empoli, e soprattutto elogia il lavoro del nuovo tecnico subentrato a Rudi Garcia: «Ìm very happy with Spalletti. È fantastico, vorrei averlo preso prima». Il presidente glissa sul colloquio col ds Sabatini («Ogni volta che vengo a Roma incontro Walter»), conferma che andrà a Trigoria e che in questi «ci saranno alcune novità» riguardanti il nuovo stadio di Tor di Valle.

«Se rimango alla Roma voglio avere le possibilità di lottare per lo scudetto, secondo sono già arrivato». Parla così del suo futuro alla Roma il tecnico giallorosso, Luciano Spalletti, ospite di ‘Radio anch’io Sport’ su RadioUno. «Ci sono margini di miglioramento e proviamo a lavorarci per creare una mentalità che possa sviluppare le nostre qualità -aggiunge il mister-. Sul filotto della Juve non puoi farci niente, hanno dimostrato di essere i più forti. È difficile dire che il Napoli non ha fatto bene, hanno fatto un campionato eccezionale; la Roma deve far vedere di essere la Roma ma deve avere le caratteristiche per poter lottare con tutti». Per il tecnico toscano il ritorno nella Capitale, rispetto alla prima esperienza cominciata nel 2005, non ha riservato grandi novità: «A Roma il discorso è sempre quello che qui non si può lavorare e vincere, e questo è il primo nostro nemico: questo modo di ragionare crea l’alibi, a Roma ci sono tutte le qualità per lavorare bene -sottolinea Spalletti-. Abbiamo il privilegio di vivere e lavorare in una città e un club bellissimi, dobbiamo avere la responsabilità di chi ha questo grande privilegio imponendo un nostro stile e creando una strada nuova in cui tutti si riconoscano. In generale le vittorie viziano, qui c’è tantissimo entusiasmo, quando si fanno 2-3 risultati si rischia di perdersi, serve ancora una certa solidità mentale che è poi la differenza tra il vincitore e il potenziale vincitore». Tra le armi in più della Roma c’è una ritrovata condizione fisica ma Spalletti sul tema spiega: »Parto dal principio che se ho una scorciatoia per arrivare a ricevere qualcosa da una squadra è quella psicologica, se vai a dire ai calciatori che non hanno condizione gli dici che per un mese puoi perdere: è un errore che un tecnico non può fare. Se si è squadra si può sopperire a un momento di difficile dove manca un po’ di entusiasmo e fiducia nelle proprie qualità«. Alla Roma Spalletti ha trovato anche un giocatore in più come Stephan El Shaarawy: »È un talento, ha questa qualità di tecnica ed estro addizionati alla velocità, è uno che ti risolve l’azione da solo, lo abbiamo visto domenica, ed è anche un bravissimo ragazzo«.

La Roma «si è riappropriata della sua qualità, che già possedeva, aveva dentro». Così l’allenatore dei giallorossi Luciano Spalletti ha spiegato, ai microfoni di ‘Radio anch’io lo sport’, la striscia positiva dirisultati da quando lui è in panchina. Il tecnico ha spiegato di lavorare «sulla fiducia e sul dialogo con i giocatori, provando a organizzare le cose, e così si innesta un meccanismo di fiducia e si prende consapevolezza delle nostre possibilità. E con un pò di fortuna si riesce a vincere alcune partite». Per Spalletti è la seconda volta sulla panchina giallorossa. «in questo ambiente non ho trovato molta differenza tra la prima volta e oggi. I discorsi sono sempre gli stessi, ‘a Roma non si può lavorare’, ‘non si può fare calcio’, ‘non si può vincere’. Questo è il nostro primo nemico, è una cosa che crea alibi. Io dico che a Roma ci sono tutte le qualità per lavorare bene. C’è tutto, abbiamo il privilegio di vivere in una città bellissima, in un club bellissimo. Dobbiamo avere la responsabilità di quelli che hanno questo grande privilegio e provare a imporre il nostro stile, il nostro modo. Dobbiamo creare una strada nuova, dove tutti si vede l’obbiettivo e tutti possano riconoscere il modo di fareper ragiungerlo». Spalletti ha aggiunto che «c’è moltissimo entusiasmo che gira intorno alla Roma e agli addetti ai lavori della squadra. Quando si fanno due o tre risultati positivi però si rischia di perdere quella solidità mentale che ancora non abbiamo. Qual è la differenza fra un vincitore e un ipotetico vincitore ? -si chiede Spalletti. Vincitore è quello che riesce a mantenere ordine nella testa, sapendo che il giorno dopo che hai vinto una partita ci sono molte più insidie del giorno prima».«Non interferirò in alcun modo con la storia del campione Totti con la Roma, fra di noi c’è stato solo un malinteso che è dispiaciuto a tutti e due. Fra noi tutto è a posto». Così il tecnico dei giallorossi Luciano Spalletti ai microfoni di ‘Radio anch’io lo sport’, aggiungendo che il giocatore presto parlerà con il presidente per decidere del suo futuro. «Spero -ha detto Spalletti- che Francesco chieda quel che gli suggerisce il suo cuore, che spesso gli ha dato suggerimenti corretti per la sua storia di calciatore». Il tecnico ha aggiunto di non voler interferire, «ma se ci sarà un confronto io sarò al fianco di Francesco». Totti «è uno dei giocatori più importanti che ho a disposizione. Purtroppo nel fare questo lavoro ci sono momenti in cui fare scelte diverse. Io qui sono il tecnico della Roma e devo fare il mio lavoro, gestire nella maniera corretta e nel rispetto di tutti i giocatori. Lui è venuto fuori da un infortunio lungo che gli ha dato problemi. Ora è un periodo che si allena bene».

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