Latina, inquinata la falda: vietata l'acqua dei pozzi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Latina, inquinata la falda: vietata l’acqua dei pozzi

Il Comune di Latina ha disposto il divieto di utilizzare, sia per uso alimentare che per uso irriguo, l’acqua di pozzi interni ed esterni al perimetro della centrale nucleare di Borgo Sabotino. L’ordinanza è stata disposta «in via precauzionale», afferma all’Adnkronos il sub commissario del Comune di Latina Paolo Canaparo. Il divieto, legato a un valore anomalo di concentrazione di cloruro di vinile rilevato nelle acque sotterranee della falda sotto alla centrale, riguarda coloro che abitano o hanno pozzi a valle della strada del Bottero fino al mare e al confine con il Canale acque alte, entro una distanza di un chilometro dal confine di proprietà della centrale. «La Sogin – spiega Canaparo – è tenuta ad effettuare analisi continue dei territori di sua proprietà. Da queste verifiche periodiche sono emersi nelle falde dei valori anomali di cloruro di vinile. Sono stati subito attivati gli uffici, la Sogin sta continuando a monitorare il proprio terreno e con l’Arpa Lazio sta predisponendo tutte le azioni di bonifica». Tuttavia, visto che sono stati riscontrati tali valori anomali, «gli uffici convocheranno a breve una Conferenza dei Servizi per attivare un monitoraggio dei terreni esterni a quelli di proprietà della Sogin». Il problema riguarda soltanto i pozzi privati, mentre Acqua Latina garantisce la regolarità dell’approvvigionamento idrico attraverso l’acquedotto.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login