Anonymous, due rinvii a giudizio e sei patteggiamenti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Anonymous, due rinvii a giudizio e sei patteggiamenti

Due rinvii a giudizio con rito ordinario e sei condanne con patteggiamento: sono le conclusioni del gup Donatella Pavone al termine dell’udienza preliminare che ha concluso il procedimento contro esponenti del gruppo di hacker Anonymous accusati di essere entrati illecitamente nei sistemi informatici di enti pubblici, forze dell’ordine e privati. A giudizio sono andati davanti alla VII Sezione penale del Tribunale di Roma Gianluca Preite, considerato il principale esponente del gruppo e Jacopo Rossi mentre sono stati condannati con patteggiamento a pene varianti dai cinque mesi ad un anno e otto mesi di reclusione altri sei imputati. Le accuse contestate vanno dall’associazione per delinquere per tutti a quelle di, a seconda della posizione processuale, hackeraggio, danneggiamento e, illecito accesso a sistemi informatici nonchè di falsificazione e soppressione di comunicazioni. L’attività, avvenuta tra il 2011 e il 2012 ha riguardato le interferenze come si è detto sui sistemi in uso a enti pubblici e privati come comandi dei Carabinieri e della Polizia di Stato, Polizia municipale, Equitalia, Vitrociset, Enav, Capitanerie di porto e Guardia costiera, banche, Università Luiss Guido Carli ed altri Enti. Intromissione anche nei siti facenti capo a Massimo D’Alema, Massimo Boldi, Raffaele Fitto e Beppe Grillo. L’attività contestata è avvenuta tra il 2011 e il 2012 quando sono state riscontrate diverse intromissioni del gruppo in vari siti. Per quanto riguarda il rinvio a giudizio le udienze si svolgeranno a cominciare dal 14 settembre prossimo. Nella attività di hackeraggio il nome di Gianluca Preite comparve nel 2005 nelle cronache riguardanti l’uccisione dell’agente Nicola Calipari morto in Iraq durante l’operazione per liberare la giornalista del ‘Manifesto’ Giuliana Sgrena. Preite annunciò di aver intercettato tramite web una telefonata nella quale una persona parlando in italiano ordinava di sparare sull’auto che stava trasportando la giornalista e Calipari all’aeroporto di Baghdad. Da quella intromissione è nato un procedimento penale che è ancora in corso contro Preite, attualmente, secondo il suo difensore Carlo Taormina in gravissime condizioni di salute tanto da impedirgli di presentarsi davanti ai giudici.

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