Centrodestra, consultazione su Bertolaso: "Se uniti non ce n'è per nessuno". La Russa: "Attoniti da balletto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Centrodestra, consultazione su Bertolaso: “Se uniti non ce n’è per nessuno”. La Russa: “Attoniti da balletto”

ergife tajani berlusconi bertolaso«Mi rivolgo ai romani, usando le parole utilizzate da Giovanni Paolo II nel suo splendido pontificato: ‘Non perdete la speranza, non vi dovete rassegnare». Lo ha detto il candidato a sindaco del centrodestra Guido Bertolaso al convegno del gruppo Ppe al Parlamento europeo organizzato all’hotel Ergife da Antonio Tajani. «Dobbiamo tirare fuori l’orgoglio – ha detto – di essere romani, di essere i cittadini che hanno costruito Pompei, Ercolano, Milano, Londra e Parigi come si vede sulle mappe del fascio su via dei Fori Imperiali». Bertolaso ha esortato i romani dicendo: «Andate tutti a votare Salvini, l’altro giorno, ha detto che Roma è una città in vendita. È una frase che condivido, ma rispondo: Roma si ricompra da sola con il 100% dei romani che andranno a votare. Alla domanda di Paolo Liguori se non convenga rinunciare a fare il sindaco di Roma visto l’alto debito, Bertolaso ha replicato: »Se malauguratamente dovesse vincere qualcun altro, arriverà in Campidoglio e dirà «non posso fare niente perché non c’è una lira». Sono certo di questo e così avrà un bell’alibi. Se in Campidoglio ci va qualcun altro che non ha mai gestito un problema – ha concluso Bertolaso – fra un anno noi torneremo a votare a Roma«. – «Roma è una città umiliata, e dire umiliata è una vergogna peggiore di dire terremotata. La grande Roma l’abbiamo persa: il Colosseo è circondato da un immondezzaio, non si può entrare ai Fori perché ci sono i ‘sorci’. Neanche a Mogadiscio succede ciò». Lo ha detto Guido Bertolaso, candidato del centrodestra a sindaco di Roma, intervistato da Paolo Liguori durante il convegno «Roma, l’Italia e l’Europa che vogliamo», organizzato dall’europarlamentare Antonio Tajani all’Ergife. «Questa città, enciclopedia della storia dell’uomo – ha aggiunto – la adorniamo con i sorci, con bambini rom che vengono utilizzati per borseggiare, bambini che si prostituiscono alla Stazione Termini. A Roma abbiamo i bambini di strada, ma vi rendete conto?». «A Roma i turisti li spenniamo e i romani li spremiamo», ha detto Bertolaso ricordando quanto detto durante il convegno dal presidente di Federalberghi. E a questo proposito Bertolaso ha raccontato di essere stato ieri a fare le foto per i manifesti della campagna elettorale al Giardino degli Aranci. «Una turista mi ha fermato – ha ricordato – e mi ha chiesto dove era il bigliettaio. Le ho risposto che al Giardino degli Aranci non serviva e lei ha replicato: ‘Ma come? Un signore mi ha fermato e mi ha detto che bisognava pagare dieci euro per entrare e aveva in mano dei biglietti’. Insomma era – ha sottolineato Bertolaso – il solito ‘paraculo’. È l’esempio di come noi trattiamo i turisti». Mentre su come vengono ‘spremuti’ i romani, Bertolaso ha ricordato che la capitale paga la tassa sui rifiuti più alta d’Italia.«Nella sala operativa del numero unico delle emergenze, il 112, ci sono i carabinieri, la guardia di finanza, la polizia, i vigili del fuoco ma non ci stanno i vigili urbani. La polizia di Roma Capitale non sta dentro il numero unico delle emergenze di Roma, dove si svolge il Giubileo, è una cosa da ‘scherzi a parte’. I vigili urbani devono essere i marines del comune di Roma». Lo ha detto il candidato a sindaco di Roma del centrodestra Guido Bertolaso mentre era intervistato da Paolo Liguori durante il convengo organizzato dal gruppo Ppe al Parlamento Europeo. «In questo momento a Roma ci sono 4.500 vigili urbani negli uffici – ha aggiunto – e 1500-2000 per strada. Questo non è possibile. Tutti e seimila devono stare per strada e neanche uno in ufficio». Bertolaso si è anche chiesto che cosa «ci stanno a fare i vigili urbani all’interno del Quirinale».«Nella sala operativa del numero unico delle emergenze, il 112, ci sono i carabinieri, la guardia di finanza, la polizia, i vigili del fuoco ma non ci stanno i vigili urbani. La polizia di Roma Capitale non sta dentro il numero unico delle emergenze di Roma, dove si svolge il Giubileo, è una cosa da ‘scherzi a parte’. I vigili urbani devono essere i marines del comune di Roma». Lo ha detto il candidato a sindaco di Roma del centrodestra Guido Bertolaso mentre era intervistato da Paolo Liguori durante il convengo organizzato dal gruppo Ppe al Parlamento Europeo. «In questo momento a Roma ci sono 4.500 vigili urbani negli uffici – ha aggiunto – e 1500-2000 per strada. Questo non è possibile. Tutti e seimila devono stare per strada e neanche uno in ufficio». Bertolaso si è anche chiesto che cosa «ci stanno a fare i vigili urbani all’interno del Quirinale».«Anche oggi Fratelli d’Italia è su tutto il territorio della Capitale per ascoltare i cittadini, perché per noi ascoltare i romani è la priorità. Quindi ben vengano anche i gazebo per decidere definitivamente sulla candidatura di Guido Bertolaso, ma che si facciano subito, tra una settimana al massimo. Vogliamo smetterla con le beghe di partito e vogliamo occuparci dei problemi della Capitale e di come intendiamo risolverli. Su questo la gente sceglierà se stare con noi oppure no».Lo ha dichiarato il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervenendo all’iniziava ‘Roma rinasce’, organizzata da Fdi-Roma su tutto il territorio della Capitale per il fine settimana. «Per quello che riguarda Fratelli d’Italia -spiega- lo abbiamo sempre detto: se Bertolaso rimane il candidato unico della coalizione per noi è un ottimo candidato, altrimenti se gli altri alleati non confermeranno quel sostegno, anche noi andremo per la nostra strada e già sappiamo che cosa fare». Meloni ha partecipato alla consultazione che chiede ai cittadini romani di esprimersi sulle priorità del programma del candidato sindaco del centrodestra, presso il presidio di viale Europa all’Eur. Gazebo saranno presenti fino a domani in tutti i municipi di Roma dalle 10.30 alle 18.

– «Sabato 19 e domenica 20 marzo ci saranno cento gazebo a Roma, cento gazebo sui candidati, sul programma, per sentire e ascoltare la gente». Lo ha detto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, parlando con i giornalisti a margine della convention «Roma, l’Italia, e l’Europa che vogliamo», organizzata da Antonio Tajani all’Hotel Ergife. «Non dimentichiamo che si vota a Roma perché un sindaco del Pd si è dimesso travolto da Mafia Capitale – afferma -, non dimentichiamo la compromissione del Partito democratico in Mafia Capitale, non dimentichiamo che a questo disastro ci ha portato il Partito democratico di Renzi, Orfini, Marino e di tutta questa gente». «Il dibattito all’interno del centrodestra – prosegue – è pochissima cosa di fronte al disastro a sinistra. Noi vogliamo ascoltare i romani e proporre ai romani un programma chiaro e condivisibile, non temiamo assolutamente nulla». «Salvini, Meloni e Berlusconi hanno chiesto a Bertolaso di candidarsi, Bertolaso si è candidato e farà il sindaco», conclude Brunetta.

«La cosa importante è che Salvini abbia approvato questa procedura della consultazione». Lo ha detto il candidato sindaco di Roma Guido Bertolaso a margine di un convegno, riferendosi alla consultazione sul suo nome lanciata da Berlusconi. «Man mano che andiamo avanti, con i programmi che presenteremo e il confronto che spero di avere presto con lui – ha aggiunto – riusciremo a smussare tutti gli angoli acuti. Salvini è una persona intelligente, molto attenta ai problemi di questa città e visto che ci sta venendo spesso, si sta rendendo conto che c’è bisogno di qualcuno che sappia non solo capire i problemi, ma anche individuare le soluzioni ed attuarle. Da questo punto di vista il mio curriculum professionale parla chiaro. Dobbiamo tornare ad essere la caput mundi – ha concluso – dobbiamo diventare di nuovo la città più bella del mondo».«Non sono primarie ma una consultazione democratica, dove ogni cittadino potrà andare al gazebo e esprimere il proprio parere, anche il suo dissenso». Lo ha detto il candidato sindaco di Roma, Guido Bertolaso, a margine del convegno del Ppe organizzato dall’europarlamentare Antonio Tajani all’Hotel Ergife dal titolo ‘Roma, l’Italia e l’Europa che vogliamo’« riferendosi alla decisione di Silvio Berlusconi di indire per il 19 e 20 marzo una consultazione »per sondare« il gradimento del suo candidato, che è appunto Bertolaso, dopo le polemiche con Matteo Salvini per decidere chi è l’esponente che può rappresentare il centrodestra nella corsa al Campidoglio. »Un’ottima partenza – ha aggiunto Bertolaso – di una campagna elettorale assolutamente democratica. I partiti del centrodestra si sono confrontati, hanno discusso, anche polemizzato ma poi si sono tutti avviati su una strada corretta: una unità di intenti che ho sempre auspicato. Se andiamo avanti tutti uniti, credo – ha concluso – non ce ne sia per nessun altro«.

«Dopo le comunali, organizzeremo noi di #storacesindaco mille gazebo su di loro alle regionali e alle politiche. Di Roma e dei romani, Berlusconi e compagnia non hanno capito nulla e pensano di poterci impunemente prendere in giro. Domattina al Quirino saremo tantissimi, molti di più della saletta da cinquecento posti dell’Ergife, tre-quattrocento dei quali provenienti dal resto del Lazio e dall’Italia centrale tanto cara all’ottimo Tajani (la sua circoscrizione europea). Al posto delle primarie hanno inventato le cazzarie per sostenere il candidato che parla di legalità mentre è a processo per reati gravissimi». Lo scrive in una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook Francesco Storace, candidato sindaco di Roma. «Se fossero venuti come me nelle case di Tor Vergata come nei bar di Torpignattara; nello stradone di Montespaccato come nei palazzi Ater di Casal Monastero; nei residence della Romanina come negli incontri con gli ambulanti si sarebbero accorti che di quello che decidono i partiti e le loro corti al popolo non gliene frega nulla e che il sindaco i cittadini della Capitale se lo sceglieranno da soli: è il motivo per cui al ballottaggio arriverò io e dopo le elezioni toccherà a me il governo di Roma».

– «Stiamo guardando un po’ attoniti questo balletto romano, noi qui da Milano non lo capiamo molto». Così il leader di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, ha commentato la situazione che si è creata a Roma nella coalizione di centrodestra con la candidatura di Guido Bertolaso a sindaco e il passo indietro della Lega Nord. «Noi siamo stati molto chiari dall’inizio a Roma. Abbiamo detto che Bertolaso è un buon candidato – ha aggiunto a margine di un incontro con il candidato, Stefano Parisi – . Poi la Lega ha fatto una mezza marcia indietro, adesso fa una mezza marcia avanti. Forse perché Salvini con Roma non ha familiarità ma non sappiamo perché questi errori che sono errori solo di Salvini». La Russa ha poi precisato «che per noi Bertolaso va bene se è il candidato di tutta la coalizione, se non fosse così prenderemo le nostre decisioni».

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