Corecom Lazio, al via decalogo per monitorare la web reputation | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Corecom Lazio, al via decalogo per monitorare la web reputation

– Dall’esperienza maturata dall’attività nelle scuole per un uso consapevole dei media, è nata l’idea di pubblicare un manuale sulla web reputation nel quale sono contenute 10 regole per crearsi una web reputation positiva. L’opera intitolata ‘Dall’Identità digitale all’Economia della Reputazione’, è scaricabile gratuitamente dal sito istituzionale del Corecom Lazio (www.corecomlazio.it) e rientra nel quadro delle azioni volte a sensibilizzare sui rischi della rete e a diffondere la consapevolezza e comprensione di un fenomeno sempre più rilevante per la società dell’informazione. Il manuale si presenta come una guida, semplice e organica, rivolta a genitori e insegnanti ma molto utile per la sua sistematicità anche ad operatori del diritto e dell’economia”. Così in una nota Corecom Lazio. “Gli autori sono Nicola Di Stefano, esperto di comunicazione istituzionale, attualmente Componente del Comitato del Corecom Lazio e Federico Giannone, comunicatore, docente presso il Consorzio Universitario Humanitas e Direttore dell’Ufficio Studi della Fondazione Ozanam. Le dieci regole per monitorare in maniera efficace la propria web reputation, consigliabili per tutte le fasce di età, prevedono: Utilizzare più di un social network per promuovere le proprie competenze per avere più possibilità di essere notato dai cacciatori di teste e per dare una sensazione di maggiore attività in rete a chi è interessato a conoscere qualcosa in più su di noi. Un monitoraggio costante della propria identità digitale da eseguire almeno una volta ogni dieci giorni digitando il proprio nome su un motore di ricerca . Si potrebbe scoprire di essere associati a contenuti negativi, sconvenienti o poco pertinenti con la propria attività. Impiegare le parole chiave più appropriate per descrivere la propria professione e le proprie competenze. Lo scopo è quello di essere intercettati più facilmente dai cacciatori di teste che ricercano il nostro profilo professionale Pubblicare in rete contenuti che rimandino in modo efficace a quello che si sa fare Verificare se nei motori di ricerca, il proprio nome è associato a determinate parole chiave. Non è positivo ad esempio che il proprio nome venga associato alla parola “truffa”. Fare in modo che la propria identità digitale sia la sintesi efficace dei valori in cui si crede : professionali, personali, sociali. Se sul web risaltano troppo i nostri hobby o le nostre preferenze politiche e troppo poco le nostre competenze professionali allora c’è bisogno di ristrutturare l’identità digitale. Sorvegliare sempre i tag con il proprio nome per evitare di associare la propria immagine a situazioni imbarazzanti o scabrose. Scegliere immagini adeguate per il proprio profilo. Una foto troppo ardita potrebbe essere associata al proprio curriculum che per questo motivo rischia di essere subito scartato dalle grandi aziende. Attenzione alle foto che ci ritraggono in rete insieme a persone che potrebbero causare imbarazzo per le loro posizioni politiche, religiose o per aver commesso particolari crimini. Prestare la massima attenzione ai video pubblicati su Youtube dal momento che i video di scherzi, battute o situazioni imbarazzanti sono sempre i più virali”. “Gli autori sottolineano che si tratta di regole facili da mettere in pratica, alla portata di tutti, e in grado di garantire un buon monitoraggio della rete sulla propria reputazione digitale per non avere sorprese nel corso di eventuali colloqui di lavoro”, conclude la nota.

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