L'umore della città attraverso il termometro dei social - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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L’umore della città attraverso il termometro dei social


Dalla finestra sul web si percepisce un’opinione pubblica in fermento che pretende risultati in fretta e dimostra di voler stare con il fiato sul collo alla nuova amministrazione. Speranze, delusioni, critiche ed elogi, la nuova era a Cinque Stelle costretta a misurarsi non solo per le strade ma anche su una piazza virtuale, quella dei social, che non aveva particolarmente condizionato in passato le amministrazioni capitoline

M5sIl quadro generale è appena accennato, è confuso. Si intravedono sottili linee che lasciano immaginare quale sarà il disegno definitivo. Ma emerge prepotente il bisogno di esserci, di condizionare. Il premier Renzi ha giocato con alterni risultati la partita dei social, intossicando con i suoi tweet i media. Qui il rapporto è invertito, il popolo grillino, ma anche una buona fetta di quegli elettori che hanno dato la spallata alla vecchia politica capitolina con il web ha una forte familiarità, ci vive dentro da mattina a sera, e la pressione su Virginia Raggi e sui Cinque Stelle vincitori è veramente forte. Il problema è leggerla, interpretarla, questa spinta. Roma ha bisogno di qualcuno che si occupi di lei. Sono decenni che aspetta qualcuno che sia in grado di capirla, di interpretarla, di trovare la giusta terapia per rimetterla in carreggiata dopo anni di sofferenze. L’attesa potrebbe essere finita, Virginia Raggi nuovo sindaco a Cinque Stelle di Roma ora potrebbe rappresentare la sua cura. E’ il pensiero prevalente che corre sui social. Che raccoglie anche dibattito e contradditori, ci sono gli avversari, gli sconfitti, i delusi, che non esitano a rilanciare sul web le peggiori indiscrezioni sui neo eletti. Il bello del web è che non c’è regola, che non c’è controllo. Si polemizza su tutto. «Alcuni consiglieri municipali appena eletti si sarebbero già dimessi», scrive qualcuno. E la risposta nei commenti è immediata: gli avete messo paura. I grillini duri e puri : «Probabilmente non sono voluti scendere a patti con la casta….. se è vero, hanno fatto bene, gli italiani si meritano di essere governati da ladroni». Poi ci sono le questioni serie, quelle pesanti: si fa politica. C’è chi riporta la dichiarazione del sindaco di Roma sul presidente dell’Ama Daniele Fortini, quel messaggio chiaro che ha fatto il giro delle segreterie e dei centri di potere delle Partecipate: «Prima di dimettersi è suo dovere, dopo aver ricoperto i vertici di Ama, comunicare al sindaco e ai romani il lavoro svolto, nonché lo stato di salute dell’azienda. I dirigenti devono cominciare ad assumersi le loro responsabilità». Un successone, sono fioccati i commenti a sostegno del neo sindaco: «Ben detto e se i risultati come è evidente sono deludenti, a casa senza lauta buonuscita, i romani ringrazieranno». Subito il controcanto: «Ma per favore è un escamotage perché non sa ancora chi mettere al suo posto, anche perché tutti quelli che si dimettono presentano una relazione sullo stato in cui lasciano l’azienda». Poi c’è l’altro macigno sia per i cittadini che lo subiscono sulla loro pelle che ovviamente per la nuova amministrazione. I trasporti e l’Atac. Micaela Quintavalle ormai personaggio pubblico scrive dei veri e propri reportage sullo stato dei servizi di trasporto e li mette sul tavolo, a disposizione di tutti: «I treni linea metro B da quasi un mese non vengono lavati a fondo. Anzi non si parla più di lavaggio ma di pulizia semplicemente. Per cui quando escono dall’ officina rimangono sporchi di grasso e quanto altro. Quando escono dal ” soffio ” (come lo definiscono gli addetti ai lavori che a me si rivolgono) tutta la polvere che vola via dagli impianti elettrici si deposita sui sedili e rimane all’interno dei vagoni . Oltre ad un concetto di sporcizia evidente tali “polveri” possono essere dannose per gli esseri umani che utilizzano tali treni. Il personale della ditta di pulizia è oramai ridotto all’osso e Atac continua a pagare un servizio di lavoro notturno non svolto. Continua a pagare per un servizio non svolto tout court». Post che danno la stura agli sfoghi degli utenti. «Appena preso bus 559 da Anagnina x andare a casa: 100 mt dopo la partenza dal capolinea, in curva, si spegne il motore e non riparte più. L’autista sconsolato: “Non ci si crede…non ci si crede…”. Era il secondo autobus che gli si rompeva nella mattinata. E lo aveva appena preso dal deposito. Che sconforto!». È facile intuire quale sarà la mole di lavoro per la nuova squadra a Cinque Stelle in Campidoglio e nei municipi. E la gente partecipa, suggerisce: «Mi piacerebbe che i 12 minisindaci 5 Stelle valutassero insieme ai comunali le stesse soluzioni, per muoversi in modo omogeneo in tutte le amministrazioni che governeremo e per dimostrare che fare rete resta il nostro metodo principe, ovunque. Vorrei allo stesso modo che i 12 minisindaci concordassero la restituzione dell’auto blu al Comune, poiché mi aspetto che i portavoce dell’aula Giulio Cesare procedano alla reiterazione della delibera respinta da Marino & co, che chiedeva la cancellazione di quel privilegio». Poi conclude: «I cittadini hanno bisogno di vedere da subito il taglio agli sprechi ed il comportamento virtuoso degli eletti: dateve da fà!». Un ampio capitolo va dedicato alle critiche alla Raggi, inevitabili, c’è una fetta di città che sperava in altre soluzioni. Critiche fondate, critiche strumentali, pretestuose. Lo spazio social come si diceva raccoglie tutto. Occorre saper leggere lo strumento, in tutte le sfumature. Ma il web nella sua espressione social rappresenta indubbiamente un termometro che misura l’istante, il presente. Tra coloro che ripongono speranze nel nuovo corso e 5 Stelle della città e coloro che vedono i grillini come fumo negli occhi una verità emerge chiara: si abbia la pazienza di aspettare le prime decisioni, i primi atti e provvedimenti concreti. Si commenti pure l’istante, si racconti il presente e si prenda atto che manca ancora una settimana all’apertura ufficiale dell’assemblea capitolina. Una cosa è certa, il popolo del web non molla l’osso. Accompagnerà anche la vita della amministrazione capitolina.

di Sandro Gugliotta

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