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Gdf al dopolavoro Atac,si indaga su mense, bar e permessi


La guardia di Finanza ha eseguito una serie di perquisizioni nelle sedi del dopolavoro Atac, l’associazione che gestisce le mense e i bar aziendali. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, su mandato della procura di Roma, che ha aperto un fascicolo al quale non sono al momento iscritti indagati stanno inoltre acquisendo documenti anche nella sede dell’azienda.

Guardia di finanzaL’inchiesta della Guardia di Finanza mira, secondo quanto si apprende, a far luce sui rapporti economici e contrattuali tra Atac e l’associazione dopolavoro Atac e Cotral: quest’ultima, infatti, gestisce le mense e i bar aziendali e costa ad Atac circa 4 milioni all’anno. L’altro aspetto d’interesse investigativo è quello dei permessi sindacali: si punta infatti ad accertare se siano stati compiuti illeciti con la concessione di permessi retribuiti per un numero di ore eccedenti rispetto a quelle previste. Secondo una stima della stessa Atac, nel 2015 il costo dei permessi sindacali retribuiti sostenuto dall’azienda è stato di circa 4,3 milioni mentre nei primi 4 mesi del 2016 ha superato il milione e mezzo.

Le indagini puntano a chiarire come mai alcuni servizi, affidati senza che ci sia stata una gara d’appalto, costano all’azienda romana di trasporto pubblico molto più del dovuto, e cioè intorno ai 4 milioni di euro l’anno. Le indagini sono partite anche dai documenti che il 25 maggio scorso il dg di Atac, Marco Rettighieri, ha consegnato al capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone. Si tratta di una serie di atti relativi ai “distacchi sindacali del personale, la gestione del dopolavoro e la fornitura di gomme per i bus”. Il dossier consegnato a piazzale Clodio è il risultato di indagini interne che avrebbero rilevato irregolarità nei tre settori.

In queste carte si legge sulla “gestione dei dopolavoro e delle mense Atac senza controllo da parte di imprese costituite da sindacalisti, un contratto per la fornitura delle gomme dal valore di 8 milioni di euro ma che Atac invece paga il doppio, 16 milioni di euro, e di distacchi aziendali non autorizzati”.

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