La Raggi sfida i media, può solo perdere - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

La Raggi sfida i media, può solo perdere

Possiamo considerare che una piccola fetta della crisi che sta paralizzando il Campidoglio è frutto di una comunicazione scellerata?

virginia_raggi_vs_giornalistiFacciamola finita. Chi controlla la comunicazione del sindaco di Roma Virginia Raggi? Il suo portavoce, profumatamente retribuito e scelto dall’ufficio stampa del Movimento a Montecitorio? O e tutta farina del sacco di un giovane avvocato catapultato dalle circostanza sotto ai riflettori? C’è un gioco di specchi e di equivoci che impedisce di veder chiaro in personaggi e situazioni. Raggi-burattino, Raggi ribelle e autogestita? Nel primo caso gli errori colossali li commette chi la manovra o la consiglia, nel secondo non si può assolvere la Raggi solo perché è inesperta. Possiamo considerare che una piccola fetta della crisi che sta paralizzando il Campidoglio è frutto di una comunicazione scellerata? Il M5s è cresciuto prendendo a sberle i giornalisti, non comunicando se non per enigmi, affidandosi ai blog, ai facebok, ai twitter. Non si capisce, si equivoca, e le cortine fumogene, i muri, autorizzano i media a sparare più in alto possibile, ad immaginare, ad intepretare. Non hanno mai avuto una informazione piana, corretta, orizzontale, i grillini in Campidoglio, sarebbe stata utile una conferenza stampa quotidiana, un breefing mattiniero, informative, comunicati, sarebbe bastato stabolire un dialogo con i giornalisti che per contratto devono bivaccare fuori dalle porte del palazzo, chiedere aiuto, coinvolgere, fraternizzare in prospettiva di un obiettivo comune. Si è fatto invece il peggio del peggio, né il direttorio né il sindaco, né il cosiddetto cerchio magico hanno dato buona prova in questo contesto. Creando grossi equivoci, come si diceva, avvallando i peggiori rumors di corridoio. I cronisti del Campidoglio ridotti a mandria oscillante, costretti a rincorrere. Se poi si incattiviscono come biasimarli. Il marcamento aggressivo è stupidaggine solo italiana, anzi, quasi solo romana. All’estero funziona diversamente. Ma i portavoce comunicano e distribuiscono comunicati. Se poi la Raggi ci mette del suo, infastidendosi, irritandosi e sfidando i cronisti finisce che a rimetterci è solo lei. Anche Marino ha commesso lo stesso errore e lo ha pagato. Filmare i reporter, dire loro “Mi fate pena”, mettere sul blog il filmato, una somma di sciocchezze. Ma lo spirito goliardico del Movimento contempla anche questo

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