L’INTERVISTA/ I dolori di Palazzo Valentini - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

L’INTERVISTA/ I dolori di Palazzo Valentini

Parla il vice sindaco di Roma Città Metropolitana Fabio Fucci: “Nel 2017 non potremo nemmeno pagare gli stipendi”

Il neo sindaco di Roma, Virginia Raggi, compie la sua prima uscita in fascia tricolore alla Pontificia Università Lateranense per la celebrazione giubilare degli uomini e delle donne impegnati nelle istituzioni, Roma, 22 giugno 2016. ANSA / GIORGIO ONORATI

Da Palazzo Valentini il vice sindaco a cinque stelle Fabio Fucci lancia l’allarme. Se non interverranno fatti nuovi la Città Metropolitana di Roma (oltre quattro milioni di abitanti) è destinata a concludere bruscamente la sua corsa appena iniziata. Ci dovrà pensare Palazzo Chigi, il commissariamento sarà inevitabile. Tutta colpa di una legge zoppa, la Del Rio, che ridisegnando la mappa amministrativa italiana del “Dopo-Province”, ha assegnato alle città metropolitane un ruolo apparentemente importante sul piano politico/amministrativo assegnando delle competenze di peso, ma non le ha messe in grado di sostenersi finanziariamente. A Roma la precedente legislatura bruscamente interrotta dalla fine anticipata dell’era Marino aveva galleggiato senza praticamente incidere. Ora la amministrazione grillina si trova di fronte ad una situazione ingestibile. “Abbiamo bisogno di una soluzione immediata da parte del governo che riconosca la realtà di fatto – spiega Fucci, 37 anni, tecnico informatico sindaco di Pomezia e paracadutato a fare le veci della Raggi a Palazzo Valentini, di fatto il “reggente” della Città Metropolitana capitolina – stiamo reggendo ancora in virtù degli avanzi dell’amministrazione precedente, ma dal 2017 non saremo più in grado nemmeno di pagare gli stipendi. Stiamo cercando sinergie con le altre aree metropolitana , a cominciare da Torino, per negoziare cn il governo. La maggior parte delle nostre risorse vanno allo Stato, così non possiamo resistere a lungo.”E’ una situazione paradossale, spiega il vice sindaco Fucci. “Ci svuotano di risorse ma non di competenze, che comprendono servizi importanti come la manutenzione delle strade e delle scuole superiori. Ma ci sono anche i centri impiego, c’è la formazione. Siamo sommersi dalle segnalazioni che vengono dal territorio, riscaldamenti che non si accendono, palestre chiuse, infiltrazioni, buche. Situazioni che vanno governate e che richiedono investimenti. Le città metropolitane svolgono servizi importanti, è necessaria una presa di coscienza da parte di chi ha sostenuto e realizzato una riforma mozza.

Ma senza il soccorso di Palazzo Chigi?

Il governo si prenderà la responsabilità di far fallire gli enti e ne assumerà le competenze. Il gioco è semplice e complesso insieme.

C’è una strategia precisa per affossare la riforma? E la Regione da che parte sta?

Il sindaco Raggi è stato audito alla Pisana qualche giorno fa. Primo e unico contatto con la Regione. Il governatore Zingaretti è completamente allineato al Governo, determinato a strozzare Roma città metropolitana. Una guerra aperta che si gioca sul territorio, nei singoli comuni, sulle competenze. Noi siamo pronti a giocare la partita dei servizi meglio della regione, il personale è con noi, è attaccato al nostro ruolo e alle nostre competenze, vorrebbe mantenerle. Ma servono i soldi. So che può sembrare paradossale ma è così. Zingaretti fa la guerra ai Cinque stelle piuttosto che fare gli interessi della collettività. Nei comuni che governiamo fa di tutto per mettere in difficoltà le amministrazioni sostituendosi e sovrapponendosi dove può sul piano delle competenze

Come si può evitare questa agonia?

IL progetto del M5S c’era, abolire le province e distribuire direttamente competenze e personale tra regioni e comuni, evitare di tenere in piedi questi enti di secondo livello. Si è creato un pasticcio. La riforma delle province e questa impostazione delle città metropolitane anticipa quello che succederà con la riforma costituzionale. Il governo toglie pezzi di sovranità e democrazia al popolo. Questi enti di secondo livello sono affidati non a uomini scelti dagli elettori ma a rappresentanti delle amministrazioni locali. Esattamente quello che accadrà con il nuovo Senato…

Veniamo al governo di Palazzo Valentini. Il sistema elettorale adottato vi penalizza, vi mette in condizioni di non poter governare. E’ così?

Non è così. Intanto abbiamo voluto una nostra rappresentanza forte del Movimento. Nel Consiglio e nella Giunta ci sono esponenti del Campidoglio, quasi tutti i nostri sindaci della provincia. Certo che la riforma zoppa di Del Rio ci consegna dei numeri un po’ ballerini , all’interno del Consiglio siamo il gruppo più forte ma non abbiamo la maggioranza. Ma in Consiglio si deve portare solo la partita del Bilancio, è l’unico atto fondamentale, gli altri provvedimenti possono essere portati avanti egualmente. Poi c’è il possibile ricorso alla Conferenza dei sindaci, dove siamo maggioritari, abbiamo i numeri. E significa chiamare a raccolta tutte le comunità, non solo i referenti politici. Un atto democratico . Vedremo se dovrà essere una strategia. Noi abbiamo una visione ben definita di quel che vogliamo fare. Salvaguardare la salute dei cittadini, niente inceneritori, raccolta differenziata. E’ nel Dna dei Cinque Stelle. Vogliamo portare avanti una linea che eviti speculazioni e spreco delle risorse del suolo. In questo momento non c’è bisogno di costruire ulteriormente, ma di amministrare bene l’esistente

Se ve lo faranno fare…

Sono ancora ottimista sul fatto che si possa trovare una condivisione dei contenuti con le altre forze politiche. Abbiamo 121 comuni, gli interessi delle comunità sono trasversali. Chi agirà in modo strumentale si assumerà le responsabilità di fronte a tutti.

Negli Sati Uniti ad ogni cambio di presidente corrisponde un radicale spoil system, cambiano tutti i dirigenti dell’amministrazione. A Palazzo Valentini è stata interrotta bruscamente una amministrazione, il management, i dirigenti possono creare problemi…

Qui niente spoil system, ma non è un problema insormontabile. Nessun pregiudizio nei confronti della struttura burocratica. Ci si insedia, si conoscono le risorse e si mettono alla prova. Se collaborano bene. Se emergono palesi ostilità si affrontano e si risolvono i problemi. Per ora tutto bene. E i dipendenti sono con noi.

Giovanni Tagliapietra

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login