Segnali di fumo tra Vaticano e il Campidoglio E’ soltanto una coincidenza? - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Segnali di fumo tra Vaticano e il Campidoglio E’ soltanto una coincidenza?

raggi-parolin-facebookSi potrà sempre dire che la concomitanza con il post-referendum, con la clamorosa sconfitta di Matteo Renzi è assolutamente casuale, che l’incontro tra il cardinale Pietro Parolin segretario di Stato vaticano e Virginia Raggi era programmato da tempo. Resta il fatto che dopo settimane, mesi di gelo, di imbarazzante silenzio e di apparenti sgarbi da entrambe le parti  improvvisamente da Oltretevere si  è  cambiato atteggiamento nei confronti del sindaco grillino, scendendo ad una ovvia perlomeno formale cordialità. E’ un segnale, comunque, ed è tutta salute per gli equilibri politici della città eterna, della capitale. Virginia Raggi è stata ricevuta nel  palazzo Apostolico e a riferirlo è il portavoce della Santa Sede Greg Burk. Chissà che cosa si sono detti, al di là delle parole di circostanza. Dietro le quinte, lontano dai fotografi, sia il sindaco che il cardinale Parolin devo no essersi parlati chiari, entrambi hanno poco tempo da perdere, il rappresentante di uno stato straniero e il rappresentante politico amministrativo della capitale. Le cose non vanno bene e un percorso comune, la chiarezza su alcuni temi chiave della confluenza forzata, la contiguità tra due soggetti istituzionali così importanti deve trovare nuovi equilibri ed essere al centro di un dialogo che non penalizzi nessun. Ufficialmente si è parlato dei problemi della capitale ed evidentemente Parolin e la Raggi avranno cercato di superare i motivi del “risentimento” dimostrato  dal  responsabile vaticano del Giubileo, monsignor Rino Fisichella, che a conclusione del Giubileo  aveva ringraziato, nel corso di una conferenza stampa, ministero dell’interno, prefettura e regione Lazio, ma non il Campidoglio. Successivamente, il 28 novembre, il Papa in persona aveva ricevuto organizzatori e collaboratori dell’anno giubilare Giubileo della misericordia – ma Virginia Raggi non era presente –  commettendo la stessa omissione.  Ora si è deciso evidentemente di voltare pagina. In una visione laica, pragmatica. Il Vaticano è un “ospite” importante, prestigioso, ma pesante. Riceve più di quanto dà alla città, questo i critici lo hanno sempre detto. Ci sono dei patti, storici, che vanno rispettati, ma ognuno deve fare la sua parte e la “de-romanizzazione” che anche nelle pieghe del Giubileo qualcuno ha voluto vedere nella strategia di Papa Bergoglio va letta e interpretata. Sul piano pratico tenere sotto controllo da tutti i punti di vista una realtà eccezionale come San Pietro e la Città del Vaticano comporta l’impiego continuo di risorse colossali dal punto di vista finanziario e organizzativo. Sarà la Raggi, sarà l’amministrazione grillina a mettere le basi per un nuovo rapporto, per una nuova visione della gestione dell’isola benedetta al centro di Roma, assediata quotidianamente da decine, centinaia di migliaia di persone, turisti e pellegrini, da migliaia di pullman, da un caos che si è andato facendo sempre più insopportabile? Il sindaco grillino avrà parlato anche di questo con quel fine diplomatico di Parolin? Certo l’esigenza di un confronto diretto e di un dialogo era pressante, ineludibile.  Ora c’è da colmare anche il vuoto lasciato da un convitato importante, Matteo Renzi. Chissà se significa qualcosa.

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