La bomba innescata dei migranti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

La bomba innescata dei migranti

immigrati-roma-caraAdesso se ne rendono conto tutti, quella dei migranti è potenzialmente una bomba ad orologeria innescata. La somma, il cumulo di irregolarità, di illeciti, di violazioni di leggi e regole, in poche parole l’arbitrio legalizzato prima o poi esplode, finisce fuori controllo. Non si è ben capito da quando e perché qualcosa di determinante è scattato nella strategia delle autorità capitoline, si deve presumere che sindaco, prefetto e questore si parlino continuamente anche senza convocare conferenze e incontri. Si è passati improvvisamente da un sistema di tolleranza attiva ad una azione di contrasto decisa. Vogliamo aspettare la rivolta delle tendopoli di migranti come quella ospitata dalla Croce Rossa di via Ramazzini? I migranti/immigrati/sbandati/invisibili occupano da mesi, da anni, spazi che non dovrebbero occupare, vivono in situazione di parziale o totale illegalità. La responsabilità oggettiva è di chi governa, di chi sceglie per un malinteso senso di umanità o per quieto vivere di far finta di non vedere, la solita politica del chiudere un occhio. Oggi improvvisamente ci si rende conto che solo per ragioni misteriose non siamo ancora stati vittime di attentati terroristici. Nella massa incontrollata e indivisa degli individui che illegittimamente occupano spazi che non dovrebbero occupare potrebbe nascondersi, e magari si nasconde, chiunque. Ma questa massa di illegali, di poveracci accampati un po’ dovunque non sa cosa fare, dove andare, e a nessuno è venuto in mente fin qui di mettere ordine, di garantire l’ordine. Questi stessi soggetti si sono abituati a vivere in uno stato di semiclandestinità e non accettano volentieri – come dimostrano le vicende di questi giorni – di essere caricati e spostati, di essere trattati secondo le leggi del paese che li ospita (suo malgrado). Se si arriva alla guerriglia urbana, alla reazione violenta, frutto della disperazione e della frustrazione qualche ragione e qualche responsabilità c’è. Ma è come se tutti si fossero svegliati improvvisamente e si dicessero l’un l’altro: ma di questi che ne facciamo? Le occupazioni illegali sono decine,nella capitale, tutte silenziosamente tollerate, sono iniziate sotto Rutelli e Veltroni, i proprietari degli immobili sono rassegnati, gli occupanti abusivi si sono stabilizzati, vivono come persone normali in situazioni apparentemente normali, come condomini qualunque. Ma è tutto illegale, interi stabili divenuti con il tempo repuibbliche indipendenti, alle quali il Comune garantisce acqua e luce gratis. Prefetti, questori, sindaci, hanno fatto finta di niente. Ora la situazione, evidentemente, diventa insostenibile. In che paese viviamo. A Roma è tutto provvisorio, al limite o oltre la legalità, traffico, parcheggi, insediamenti abusivi, verde pubblico, rom e contro-rom, e sullo sfondo quella incredibile popolazione di invisibili che in altre capitali del mondo mette in piedi favelas e simili, mentre nella capitale occupa ogni anfratto disponibile anche in pieno centro

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