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LE COSE DELLA POLITICA – Ci mancavano Valentina Corrado e il “clan” di Pomezia

valentina-corrado-m5sValentina Corrado chi? Fino a pochi giorni fa il nome della consigliera regionale grilllina diceva qualcosa solo a pochi eletti, agli addetti ai lavori. Poi improvvisamente scoppia il caso, un caso tutto condito in salsa grillina, nel senso che solo loro sanno complicarsi la vita in questo modo. Il regolamento interno al Movimento vieta che nel caso di scelte interne, “regionarie” o altro, si cerchi di orientare il voto, di consigliare delle preferenze,. Ma qualcuno ha giudicato che alla vigilia delle operazioni ( previste per questa settimana) per votare il candidato a cinque stelle per la Regione Lazio sia partiita una cosiddetta cordata per orientare il voto a favore di Valentina Corrado. In una mail riservata agli iscritti infatti si invitava a votare la Corrado per “esportare il modello Pomezia in tutta la Regione». L’aspirante presidente e sfidante di Davide Barillari e Roberta Lombardi viene appunto da Pomezia ed è vicina al sindaco grillino Fabio Fucci. Non uno qualunque, si tratta di un personaggio importante sul palcoscenico grillino: è vice sindaco (e capo effettivo per conto della Raggi) della Città Metropolitana. Si è scatenato l’inferno all’interno del Movimento, rigido e ingessato su questo tipo di regole. Sul blog di Beppe Grillo è comparso il seguente post scriptum: «Il MoVimento 5 Stelle prende le distanze da tutti coloro mettano in atto endorsement, cordate o altri tipi di promozione tipici dei vecchi partiti. Questi metodi non ci appartengono. Pertanto, chi viene a conoscenza di azioni di questo tipo é invitato a segnalare chi le compie affinché possano essere presi i provvedimenti opportuni nei confronti dei responsabili. Si ricorda, inoltre, che l’utilizzo degli strumenti ufficiali di comunicazione nella disponibilità dei portavoce del MoVimento 5 Stelle per sponsorizzare i candidati si configura come “compimento di atti diretti ad alterare il regolare svolgimento delle procedure per la selezione dei candidati”, pertanto vietati dal regolamento e passibili di sanzione disciplinare. Il collegio dei probiviri ha avviato istruttoria per accertare i fatti». Incredibile dove possa portare la disciplina di partito. In molti hanno fatto finta di scandalizzarsi, ma chi è andato su tutte le furie è stato l’altro candidato grillino che tenterà di scalzare dal trono la favoritissima Roberta Lombardi, e cioè Davide Barillari, portavoce storico del M5S in Regione: «Ho chiesto di prendere provvedimenti – ha aggiunto – perché nel M5S non sono ammesse cordate». Applaudono gli avversari dei grillini. Che continuano a farsi del male da soli.

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