Raggi, in arrivo 280 nuovi mezzi AMA - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Raggi, in arrivo 280 nuovi mezzi AMA

ama«Continua con impegno e determinazione il nostro percorso per rendere Ama più efficiente e dare ai cittadini servizi di qualità. L’obiettivo è dotare Roma di un sistema sostenibile di gestione dei materiali post-consumo che sia all’altezza della grande sfida globale del passaggio ad una economia circolare. Si tratta di un percorso non facile e non immediato. Ma in pochi mesi abbiamo fatto scelte e ottenuto risultati che stanno decisamente cambiando il corso della storia nella gestione dei rifiuti a Roma». Così su Fb la sindaca di Roma Virginia Raggi postando una ‘cartolinà in cui si sottolinea l’arrivo di «280 nuovi mezzi Ama». «L’ultimo esempio riguarda i mezzi con i quali Ama opera quotidianamente. Oggi, Ama dispone di mezzi che arrivano ad avere 18 anni di età, mentre la media è di 8,2 anni. Ciò comporta un grande sforzo economico e organizzativo per garantire ogni giorno i servizi di raccolta. Il costo annuo di manutenzione dei mezzi è elevatissimo, arrivando a rappresentare il 45 per cento del capitale investito. Siamo di fronte all’ennesimo inaccettabile spreco di risorse al quale vogliamo mettere la parola fine. Abbiamo deciso di fare un investimento senza precedenti nell’ammodernamento dei mezzi: da subito è stato disposto l’acquisto di 150 nuovi mezzi, per un valore di 16,5 milioni di euro, che saranno operativi nei prossimi tre o quattro mesi – spiega -. Altri 130 mezzi saranno noleggiati al costo di 2,6 milioni di euro per consentire agli operatori di lavorare nell’immediato con mezzi nuovi ed efficienti. Allo stesso tempo, è stato programmato un rinnovo del parco mezzi che porterà alla sostituzione, entro il 2021, di metà dei mezzi disponibili e all’età media abbassata a 5,5 anni. Questo significa per noi, lavorare per il bene comune: risultati immediati e programmazione di lungo periodo, drastica eliminazione degli sprechi e massima efficienza nell’impiego dei soldi dei cittadini romani», conclude.

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