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Bufera al San Camillo sui medici dell’intramoenia. Ritardi nella consegna del denaro incassato

san-camillo-619x376Ennesima bufera sull’ospedale San Camillo, ma questa volta non è una questione di malasanità, quanto una questione, clamorosa, che riguarda una fetta di camici bianchi dipendenti della azienda ospedaliera di Monteverde. Cinquantotto medici saranno sospesi a partire dal 1 dicembre dalla possibilità di fare attività intramoenia perché non avrebbero consegnato nei tempi previsti all’ospedale il denaro incassato dalle prestazioni ‘private’. Per altri sette c’è il sospetto dello svolgimento dell’attività intramoenia nell’orario di servizio ‘pubblico’: dovranno dimostrare la correttezza del loro comportamento, altrimenti anche per loro scatterà lo stop all’attività professionale intramuraria. Lo racconta il Messaggero con dovizia di particolari. C’è stata una stretta sulle regole dell’attività intramoenia, una istrutturia interna e poi i provvedimenti.«Questi provvedimenti rientrano in un percorso di rilancio dell’ospedale. Bisogna rilanciarsi anche nei comportamenti. Non sono azioni vessatorie, ma questa è una importante azienda pubblica e dobbiamo riallinearci un po’ tutti». dichiara alle agenzie il direttore generale del S.Camillo Fabrizio D’Alba sottolineando che l’ospedale di Monteverde produce più di un terzo del fatturato intramoenia dell’intera regione e che dallo scorso primo ottobre «dopo un percorso dialettico e una commissione paritetica con i sindacati e l’azienda» è stato adottato un provvedimento relativo all’intramoenia «che stringe ancora di più le maglie sui punti cardine della normativa: trasparenza e giusto rapporto tra attività istituzionale e libero-professionale».

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