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TERMINI – Chiuso (temporaneamente) il Mercato Centrale. La Asl: “Carenze strutturali e igieniche”

centrale_terminiSigilli “per alcuni giorni” alla grande struttura ospitata nella Stazione Termini, che dovrà eseguire gli adeguamenti imposti dagli ispettori in seguito a numerosi sopralluoghi.
Diciotto botteghe e un ristorante chiudono, temporaneamente. L’Asl capitolina ha imposto al Mercato centrale di Roma, che poco più di una anno fa ha trovato posto alla stazione Termini, di abbassare la saracinesca. Le motivazioni? Carenze di tipo strutturale e igieniche, in particolare di un laboratorio utilizzato per preparare alimenti “tenuto in cattivo stato di pulizia e manutenzione”. La chiusura è arrivata dopo diversi sopralluoghi degli ispettori e la “ripetuta” inosservanza delle richieste avanzate da Asl Roma 1 e Nas per adeguare la struttura, soprattutto i magazzini. Finché la proprietà non si adeguerà ai paletti imposti i banchi romani rimarranno fermi.
La proprietà non entra nel merito della questione ma fa sapere che il grande spazio di via Giolitti rimane chiuso al pubblico “da oggi fino a martedì mattina”, il “tempo necessario” per completare “alcuni lavori logistici e infrastrutturali di manutenzione straordinaria della struttura”.

Il progetto è dell’imprenditore della ristorazione Umberto Montano, che poco più di un anno fa ha deciso di riproporre nella Capitale la fortunata e collaudata idea del Mercato centrale di Firenze. Ha aperto al pubblico il 5 ottobre 2016 sotto la Cappa Mazzoniana, la grande opera in marmo portoghese realizzata negli anni Trenta dall’architetto Angiolo Mazzoni, anche con l’intento di ridare vita a uno spazio abbandonato, poco utilizzato. Qui da quindici mesi, dalla colazione alla cena, si entra per acquistare il pane di Gabriele Bonci, la pizza in stile napoletano di Pier Daniele Seu, il Tartufo di Luciano Savini, i fritti di Pastella e per mangiare la famosa tasca di pizza farcita di Stefano Callegari, il Trapizzino. Recente, invece, l’ingresso dei ramen fumanti di Akira, il ristorante giapponese nato in zona Ostiense. Oltre alle botteghe rimarrà fermo anche Oliver Glowig, chef di origine tedesca, già due stelle Michelin, che al Mercato Centrale guida il ristorante “La tavola, il vino e la dispensa” dove ripropone piatti della tradizione romana e non solo.

Secondo il verbale redatto dalla Asl competente per il centro di Roma, dopo una serie di controlli sono stati emessi due provvedimenti esecutivi. Innanzitutto, la chiusura di due banchi rei di aver preparato i piatti e alimenti in vendita al mercato “in assenza” di spazi e attrezzature “idonei”. E poi un provvedimento di chiusura entro un mese se le irregolarità non fossero state risolte. Il termine era stato fissato per il 23 dicembre scorso. Così gli ispettori sanitari il 10 gennaio sono tornati per l’ennesimo sopralluogo e dopo aver verificato che una delle due botteghe era ancora in attività e che le condizioni igieniche dei magazzini non erano cambiate hanno deciso la chiusura forzata di tutto lo spazio. Come detto i lavori di adeguamento, assicurano dalla proprietà, sono già partiti. Per il momento, però, rimene ferma una delle mete frequentate da molti appassionati gourmet, turisti e le persone di passaggio alla stazione. Nel giro di un anno il suo giro di affari è stato di circa 15 milioni di euro, con oltre 200 persone impiegate e 2 milioni di ingressi.

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