Esercenti, siamo alla resa dei conti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Esercenti, siamo alla resa dei conti

Pronto un “dossier nero” sugli abusi, sul degrado (“quello sì che uccide Roma – dice il presidente dell’Aeper Claudio Pica – non certo i tavolini”). E la protesta, dura, clamorosa, di piazza, è dietro l’angolo

DSC_0661Gli esercenti si sono trasformati in cronisti, girano la città armati di smartfone e taccuini per documentare il degrado della capitale, le incongruenze di una politica capitolina che sta lentamente demolendo una categoria negando dialogo e interventi riparatori. C’è la guerra dei tavolini, la guerra delle bancarelle, ma alla fine, dice Claudio Pica, presidente dell’Aeper, sulla base di regolamenti da aggiornare e rivedere vengono puniti e sanziona ti solo gli esercizi regolari mentre gli abusivi continuano la loro attività indisturbati: è il degrado che fa male, che uccide Roma, dice, non certo i tavolini. Pica e i suoi fotografano il degrado, la sporcizia, gli “irregolari”, i parcheggiatori illegali e ogni sorta di abuso che viene sistematicamente perpetrato in centro e in periferia nel pieno disprezzo di ogni regola. Il Campidoglio starà anche per mettere in campo 250 nuovi vigili ma le azioni di contrasto sono parziali, episodiche e soprattutto a senso unico. Più facile colpire chi non può scappare che ripulire la città. Il centro, lo abbiamo scritto anche la scorsa settimana, è un enorme suk, le carovane non fanno distinzione tra buoni e cattivi, tra esercizi avventurosi, sporchi, al limite della decenza e della legalità ed esercizi con un virtuale “bollino blu” di garanzia. Pica fa il reporter e documenta decine e decine di abusivi che occupano gli spazi vietati agli esercizi regolari, piazzati davanti ai bar e ai ristoranti. Agiscono indisturbati, alimentando confusione e sensazione di disagio. Se si consentisse ai “buoni”, ai regolari, di mettere strutture e tavolini il Comune incasserebbe legittime tasse e tutti sarebbero più sereni. Ma il Campidoglio nicchia, continua una pericolosa melina. La Raggi aveva promesso e ripromesso, poi si è dedicata ad altro, assessori e commissioni capitoline avevano dato la loro disponibilità, poi si sono addormentati. E il mondo del commercio è in rivolta, alle soglie di una stagione estiva difficile, complicata. Il momento della resa dei conti è vicino, la categoria è pronta alla spallata, alla discesa in piazza. Per difendere gli interessi di tutti, non solo degli esercenti onesti. I media mantengono una posizione prudente, la battaglia al tavolino selvaggio rende bene, sa di lotta per la legalità. Troppo facile. Per capire bisogna misurarsi con la realtà e ascoltare e riportare le ragioni di tutti.

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