Cosa fare in caso di extrasistole - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Cosa fare in caso di extrasistole

extrasistoleL’extrasistole è un disturbo abbastanza diffuso prodotto dal battito cardiaco anticipato che dà vita al vuoto prodotto da tale anticipo e che, quindi, si avverte a livello del torace. Le extrasistoli sono delle forme di aritmia semplice che possono verificarsi a qualsiasi età, anche nei bambini soprattutto nella fase di formazione.

Per fortuna questo disturbo non rappresenta una vera e propria minaccia per la nostra salute. Esistono, comunque, tre diverse tipologie di extrasistoli, determinate dal loro posizionamento anatomico: nell’atrio, nel ventricolo, nella giunzione e a seconda della loro genesi (atriale, giunzionale e ventricolare) possono provocare un danno più o meno grave.

Da cosa è causata l’extrasistole?

In caso di extrasistoli atriali ci potremmo trovare di fronte ad altre patologie come il mal funzionamento della tiroide, del surrene, l’ipertensione arteriosa, le malattie delle coronarie, il diabete, la gastrite e la malattia dilatativa del cuore. Nei casi più frequenti l’extrasistolia benigna compare soprattutto dopo mangiato, non è un sintomo cardiaco ma è derivato da altre patologie come la gastrite o l’elicobacter o l’ernia iatale. Dopo mangiato il sacco gastrico si gonfia e può dare fastidio al cuore, provocando appunto extrasistoli.

I sintomi

I sintomi dell’extrasistole più comune, cioè quella atriale singola, si manifestano attraverso una sensazione di colpo al petto, con una fase di vuoto immediatamente dopo. In questo caso è fondamentale rivolgersi ad un medico specialista che può approfondire la situazione mediante diverse analisi. Esistono comunque degli esami importanti quali l’elettrocardiogramma, per definire la presenza o l’assenza di altre patologie cardiache. La prova da sforzo, che determina la benignità o la malignità dell’extrasistolie, e gli esami di laboratorio (sodio e magnesio ed esami della tiroide). 

In ogni caso la maggior parte delle extrasistoli sono benigne e quindi non è il caso di allarmarsi, ma è bene tenerle sempre sotto controllo. Più serio è il caso di quando si verificano una serie di extrasistoli atriali o ventricolari in successione. Se l’extrasistole atriale diventa continuativa può preludere all’insorgenza di una fibrillazione atriale che di per sé è una patologia molto più complessa e più grave.

Rimedi naturali

Spesso l’extrasistole benigna si associa a una carenza di magnesio e potassio, infatti il cardine della terapia semplice in questo tipo di extrasistolia è la somministrazione di questi due sali minerali. Inoltre, per combattere la tachicardia, l’extrasistolia e le palpitazioni in soggetti con un cuore sano ci si può rifare all’utilizzo del Biancospino. Questa pianta rallenta i battiti cardiaci ostacolando quindi aritmie e palpitazioni, e favorendo il funzionamento del cuore e dei vasi sanguigni grazie alla sua azione antiossidante. Inoltre i proantocianidoli agiscono da un lato sul potenziamento della forza contrattile del cuore; e dall’altro sulle alterazioni della funzionalità cardiaca. Gli esperti consigliano di consumare biancospino come estratto secco titolato in iperoside minimo 0,7%.

In commercio esistono, inoltre, anche diverse bevande e tisane a base di Biancospino che possono essere utilizzate in caso di extrasistoli.

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