Manuel Bortuzzo, si stringe il cerchio attorno a chi ha sparato - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Manuel Bortuzzo,
si stringe il cerchio attorno a chi ha sparato

Appello del padre: "Chi ha visto parli". Attesi gli esami sugli arti

Manuel-Bortuzzo-620x330Si stringe il cerchio attorno ai due uomini a bordo dello scooter da cui è partito il colpo di pistola che ha ferito Manuel Bortuzzo, il nuotatore 20enne ferito da un colpo di pistola all’Axa, nel quadrante sud di Roma. Gli investigatori in queste ore sono al lavoro per individuare i partecipanti alla rissa, avvenuta poco prima in un pub a pochi metri di distanza dal punto in cui è stato ferito l’atleta. Uno dei partecipanti è stato già identificato. L’ipotesi al momento più accreditata rimane quella di uno scambio di persona. A premere il grilletto potrebbe essere stato proprio qualcuno che ha precedentemente partecipato alla rissa e ha confuso il ragazzo per un altro. Si indaga allo stesso tempo anche per escludere che dietro il ferimento possano esserci altri moventi. Al momento sembrerebbe che il ragazzo recentemente non abbia avuto discussioni o attriti.

“Adoro Roma, però qui c’è un problema da risolvere. Non è possibile che si rischi la vita per niente, anche andando a mangiare un semplice panino. Questo è un problema distante anni luce da Treviso, non sarebbe successo”, dice Franco Bortuzzo, padre di Manuel. “Manuel si è svegliato ed ha riconosciuto la madre. Ha fatto qualche piccolo movimento con gli occhi e le dita. Chiaramente – prosegue il padre – sulla prognosi i medici si pronunceranno nelle prossime ore. In questo momento per noi sono ore di apprensione riguardo ai tempi e alla sua possibilità di riuscire a muoversi. Nelle prossime ore una tac potrebbe fare ulteriore luce sullo stato del midollo”.

La prognosi rimane riservata. L’atleta è ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma dove è stato sottoposto a un doppio intervento per bloccare l’emorragia toracica e per l’estrazione del proiettile che si è fermato su una vertebra. Il giovane presenta “un buon stato di coscienza” ma al momento “non ci sono segni di ripresa agli arti inferiori – afferma Alberto Delitala, il direttore dipartimento Neuroscienze -. Verrà eseguita una risonanza magnetica e sono in corso i potenziali evocati, che ci daranno un’indicazione sulla possibilità del midollo spinale di condurre l’impulso nervoso”.

L’episodio arriva a una settimana esatta dall’investimento di due buttafuori avvenuta fuori dallo storico locale Qube di via di Portonaccio, alla periferia di Roma, quando un’auto con a bordo due ragazzi, respinti all’ingresso del locale, piombò a tutta velocità sulle transenne all’entrata della discoteca dove c’era ancora gente in fila

Il racconto di un’amica di Manuel: “È stato terrificante”, ha detto la ragazza che si trovava con Manuel e che è ascoltata dagli investigatori.

“Confido che qualche persona che ha visto abbia coraggio di dire che cosa ha visto ed aiutare la polizia nelle indagini per fermare queste due persone che hanno sparato”. E’ l’appello fatto a “Chi l’ha visto? 11.30” dal padre del nuotatore. “Ho quattro figli – racconta il padre – tutti e quattro nuotatori. Sono riuscito a portare mio figlio Manuel a fare parte del Centro Olimpico di Roma. Ho sempre cercato di toglierli dalla strada e oggi sono vittima di una cosa che è successa su una strada: una cosa che ha dell’incredibile nel 2019”.

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