CENTRO COMMERCIALE PARCO LEONARDO - Quel parcheggio che non ti aspetti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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CENTRO COMMERCIALE PARCO LEONARDO – Quel parcheggio che non ti aspetti

parco_leonardoE’ Maggio, ma a Roma sembra settembre, tanto che tutti ironizzano ribattezzando il mese “Maggembre”. Una domenica piovosa, l’ideale per stare sul divano – dopo che si è andati a votare, se lo si ritiene. Per chi non vuole subire i soliti salotti televisivi, una passeggiata al Centro Commerciale. Almeno si sta al chiuso, forse si trova anche qualche offerta e si può fare anche il pranzo della domenica. Una nostra lettrice ci segnala l’episodio al Centro Commerciale Parco Leonardo, sulla Roma Fiumicino, tra Ostia e Porta di Roma. Il Centro Commerciale è grande, c’è la stazione dei treni davanti; negozi belli, ma più di qualcuno chiuso: deve essere colpa della crisi. Ci sono i bagni (ci mancherebbe), ma al primo ingresso quello delle donne è fuori servizio. Se entri nel centro commerciale con i bambini, cercando di “rifilarti” delle macchinine a batteria (a noleggio e a pagamento) che iniziano a girare tra padiglioni e reparti: un vero pericolo per tutti gli utenti; ragazzini in overbord e in pattini in mezzo alla gente. Ma può essere anche divertente. Il parcheggio è a pagamento, al coperto e multipiano. La signora all’ingresso è  gentilissima, ti avverte che ci sono anche parcheggi gratuiti (se si trovano liberi), ma per il benessere dei figli e proprio, si decide di optare per quello a pagamento: tre euro per le prime tre ore; un euro per ogni ora successiva. Il parcheggio è pieno, bisogna salire ai piani più alti; si trova posto. Lasciata la macchina si cerca una indicazione per l’ingresso del centro commerciale; dopo un po’ di smarrimento, l’indicazione segna una porta, si accede alle scale: c’è l’ascensore ma è rotto; si scende a piedi, le scale sporche; c’è la porta con i maniglioni anti-panico, ma la porta è bloccata e non si apre. Fuori le macchine parcheggiate in maniera creativa, guidano l’utente all’ingresso. E ora di pranzo: bisogna fare la fila; si mangia bene ma si cerca il personale. Dopo, forse, si potrà fare anche qualche acquisto… con il pensiero di ricordarsi in quale settore è stata lasciata la macchina.

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