Funerale laico, scopriamo come si svolge - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Funerale laico, scopriamo come si svolge

 Al giorno d’oggi, accanto alle molte persone credenti in una fede religiosa, vi sono anche quelli che si professano atei o non credenti. Siamo abituati ormai a vedere i funerali religiosi dei primi, ma raramente abbiamo assistito alle esequie dei secondi. I servizi funebri a Roma o ovunque si svolgano, effettuati anche per i non credenti, sono sempre gli stessi ed eseguiti sempre da professionisti, come ad esempio da Funerali.it nella Capitale. Ad essere diversi, in realtà, sono i soggetti che presiedono il rito e lo svolgimento dello stesso.

Questo genere di cerimonia solenne per i non credenti è chiamato funerale laico o funerale civile e rappresenta l’occasione per un ultimo saluto da parte di parenti, amici e conoscenti al defunto. Andiamo quindi a scoprire, per chi non lo sapesse, come si svolge questo tipo particolare di rito e quindi quali sono i suoi passaggi più importanti.

Dove è possibile svolgere questo rito

Per rendere un ultimo omaggio ad una persona atea e non credente non è richiesto nessun luogo specifico, quindi il funerale laico può essere svolto ovunque si voglia e non necessita di alcun permesso particolare. Le esequie quindi si potrebbero eseguire presso l’abitazione dello scomparso, in una sala presa in affitto per l’occasione o anche all’aperto, come spesso si è visto in occasione di riti di questo genere svolti per personaggi famosi.

Secondo la normativa vigente, ciascun Comune dovrebbe avere a disposizione un locale, denominato Sala del Commiato, dove far eseguire cerimonie funebri laiche. Tale ambiente dovrebbe essere capiente per ospitare almeno qualche centinaio di persone, non dovrebbe presentare simboli o riferimenti religiosi ed evidenziare poi un arredamento sobrio. Tuttavia, al momento, non tutte le realtà locali ne posseggono una.

Chi deve celebrare le esequie

Generalmente ad officiare il rito funebre laico dovrebbe essere un parente o un amico del defunto, tuttavia si potrebbe delegare tale compito anche ad altre persone, come ad esempio personale addetto o celebranti appositi, che sono (o dovrebbero essere) messi a disposizione dal Comune presso il quale si svolge la stessa cerimonia. Tali soggetti, per poter svolgere questo compito, hanno dovuto effettuare una preparazione apposita ed adeguata, al fine di offrire il loro supporto e disponibilità per il rito funebre.

Lo svolgimento del rito

Per delle esequie laiche non vi sono regole prefissate da seguire per il suo svolgimento. Elemento centrale dell’intera cerimonia è comunque celebrare il defunto e la sua vita, con l’accompagnamento di eventuali letture o musiche, naturalmente non religiose. Comunque, per ogni rito di questo genere si possono distinguere alcune fasi comuni:

• Un discorso introduttivo, che accoglie i presenti e li informa sulle modalità di svolgimento della cerimonia civile;
• Riflessioni generali da parte del celebrante sulla vita e sulla morte, accompagnate eventualmente anche da letture di appropriati testi poetici;
• Elogio funebre del defunto, al fine di celebrarlo adeguatamente ed esaltarne le qualità, raccontando anche episodi o aneddoti della sua vita;
• Il commiato, momento più profondo e toccante dell’intera cerimonia attraverso il quale i presenti rivolgono un ultimo saluto al defunto.

Terminato tutto questo, la cerimonia si conclude con un breve discorso finale del celebrante, allo scopo di fornire supporto e soprattutto conforto ai presenti, familiari ed amici.

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