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Scandalo concorsi a Latina, arrestati due dirigenti

Le indagini di Questura e Guardia di Finanza hanno scoperchiato reati gravi commessi da due componenti delle commissioni esaminatrici in forza alla Asl di via Pier Luigi Nervi. Si tratta di un ex direttore amministrativo e un funzionario della Uoc Reclutamenti ora ai domiciliari. L’assessore regionale D’Amato: “Ci costituiremo parte civile per risarcire un danno di immagine subito dal Servizio sanitario regionale”

foto asl latina-ridArrestati un dirigente e un funzionario della Asl di Latina per i reati di falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti di ufficio, entrambi nella forma aggravata. Come riportato da Il Messaggero si tratta di Claudio Rainone, direttore Uoc Reclutamento, un ex direttore amministrativo facente funzioni dimessosi dalla carica lo scorso 23 aprile (confermato però dal nuovo direttore generale Silvia Cavalli lo scorso 23 marzo), della azienda sanitaria di via Pier Luigi Nervi, e di Mario Graziano Esposito appartenente alla stessa unità operativa complessa. Stamani Polizia e Guardia di Finanza nei loro confronti hanno eseguito un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari. Le indagini sono state svolte dai poliziotti della Squadra Mobile e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e hanno riguardato due concorsi pubblici indetti, nel settembre 2019 e nel dicembre 2020, svolti in forma aggregata tra le Asl di Frosinone, Latina, Viterbo e Roma 3, con la Asl di Latina individuata quale capofila, entrambi caratterizzati da un elevato numero di partecipanti. Le selezioni sono state avviate nei mesi di agosto e dicembre del 2020: la prima, relativa a 23 posti da collaboratore amministrativo professionale, ha visto la presentazione di quasi 1.300 istanze di partecipazione, mentre per la seconda, relativa a 70 posti con qualifica di assistente amministrativo, sono state presentate più di 2900 domande.

Le procedure concorsuali «inquinate» sono accomunate dalla compresenza di entrambi gli indagati nella composizione delle commissioni esaminatrici in qualità, rispettivamente, di Presidente e Segretario. In pratica detenevano la maggioranza (due su tre) nell’ambito della commissione, formata da tre componenti, per assumere decisioni importanti nella composizione della graduatoria dei vincitori e nella stesura dei verbali.
Le indagini hanno però permesso di accertare che gli indagati, nei giorni precedenti le prove scritte e orali, avevano rivelato i quesiti predisposti per il concorso attestando falsamente la regolarità della procedura dei verbali della commissione. Dal complesso delle attività investigative eseguite dai poliziotti e dai finanzieri è emerso come, in entrambi i concorsi, le procedure previste dai bandi a tutela dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione, come previsto dalla Costituzione e dal Testo Unico dell’Organizzazione della PA, e volte a favorire il merito degli aspiranti, siano state falsate in favore di rapporti di conoscenza dei candidati. In particolare il dirigente e il funzionario oggi arrestati avrebbero usato la modalità del contattato dei candidati per comunicare loro le domande che avrebbero posto in sede di esame orale. Una realtà, quella scoperta oggi a seguito delle indagini sul concorso della Asl di Latina, fatta di favoritismi e una rete di connivenze assai complessa.

Dura la reazione dell’assessore D’Amato alla notizia dei concorsi “inquinati” e degli arresti di due dipendenti dell’azienda sanitaria di Latina. Ecco cosa ha dichiarato: «Desidero ringraziare la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza di Latina e la Magistratura per le importanti operazioni che stanno svolgendo sulle ipotesi di procedure concorsuali inquinate. Bene ha fatto il Direttore Generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, ben prima degli arresti odierni, a revocare in accordo con la Direzione regionale Salute il bando concorsuale e allontanare il dirigente dalla Direzione amministrativa che ha gestito il concorso. Su queste questioni non guardiamo in faccia a nessuno e la trasparenza e le legittimità devono essere elementi essenziali. Annuncio sin da ora che si dovranno adottare tutti gli atti consequenziali nei confronti dei dipendenti della Asl e che, se le contestazioni verranno confermate, ci costituiremo parte civile per risarcire un danno di immagine subito dal Servizio sanitario regionale».

In merito alla vicenda il presidente della commissione Trasparenza e Pubblicità della Regione Lazio e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, ha affermato: «Ringrazio la Magistratura, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Latina per aver portato alla luce particolari inquietanti sul concorso indetto dalla Asl di Latina ma del quale ne hanno beneficiato anche altre aziende ospedaliere del Lazio. Quello che sembra emergere è che nel Lazio esiste un sistema, che non riguarda solo le Asl ma anche i Comuni della Provincia, che ha come obiettivo quello di cercare di usare le Istituzioni per i propri interessi».

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