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Picchiano e umiliano un loro coetaneo per mesi. Sei minorenni fermati a Roma Nord

La vittima stava per suicidarsi. Episodi di bullismo ripresi e pubblicati sui social. La baby gang affidata ora ai servizi sociali

bullismoGravi casi di bullismo e una giovane vittima disperata al punto di pensare seriamente al suicidio.

Sei minorenni che agivano in gruppo a Roma nord sono stati così fermati dai carabinieri perché gravemente indiziati di spaccio di droga, atti persecutori, lesioni aggravate e rapina aggravata ai danni di un loro coetaneo.

Per tutti loro è scattata un’ ordinanza applicativa di prescrizioni, emessa dal tribunale per i minorenni della capitale.

Le indagini degli investigatori sono partite lo scorso dicembre in seguito a dalle confidenze fatte da una delle vittime della gang alla madre dopo essersi sentito male in seguito all’assunzione (forse obbligata) di uno stupefacente. È quindi scattata la denuncia ed è così partita l’indagine che ha portato alla luce gravi elementi indiziari e ripetuti atti persecutori contro il giovane perpetrati dalla banda.

Il ragazzo era stato avvicinato più volte all’uscita della scuola e colpito con calci e pugni, umiliato in strada al punto da averlo indotto a sviluppare sentimenti e pensieri di suicidio. Era stato anche minacciato di morte e derubato del cellulare e dei capi di abbigliamento griffati.

Le aggressioni in cui il coetaneo veniva umiliato e costretto a inginocchiarsi davanti alla baby gang venivano poi riprese e diffuse anche sui social.

Il giudice ha prescritto ai sei minori colpiti dall’ordinanza di mantenersi ad una distanza di 50 metri dalla vittima, di interrompere qualsiasi contatto con essa – personale, telefonico o per il tramite di qualsiasi canale di comunicazione, anche telematica – “e di astenersi dal commentare il comportamento e le denunce della vittima, nonché mantenere contatti con il servizio sociale, seguendone le indicazioni”.

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