Donna decapitata, la fissazione del killer di Oxana per Israele | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Omicidio all’Eur, la donna decapitata e lo Stato ebraico: le ossessioni di Leonelli

scientifica via birmania Federico Leonelli e Israele. Il massacratore della colf ucraina e la sua fissazione per lo Stato Ebraico. Dove voleva andare a combattere contro i palestinesi di Hamas, nel suo stato di disperazione e sofferenza psichica sempre più profonda, causata da una patologia risalente all’infanzia. Tanto da definirsi «il nuovo messia» e farneticare di contatti con i servizi segreti e con la Nasa. E poi l’acquisto dei coltelli alla Rambo su un sito internet di armi, anch’esso israeliano. Un rapporto che il 35/enne assassino di Oksana Matseniuk cercava e sempre veniva respinto. Come quella volta all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, quando fu rimandato indietro in quanto «turista sospetto», secondo il portavoce dell’ambasciata israeliana in Italia Amit Zarouk. I responsabili della sicurezza dello scalo, che spesso sottopongono i nuovi arrivati a colloqui approfonditi, devono aver riscontrato nel giovane Leonelli un potenziale rischio, tanto da vietargli per 5 anni l’ingresso nel Paese. Le ragioni del divieto di ingresso potrebbero essere molteplici. Le motivazioni di Leonelli apparivano «diverse da quelle turistiche» e c’era il sospetto che l’uomo volesse trattenersi in Israele per un periodo molto più lungo. Aveva un biglietto di sola andata e non seppe indicare un recapito nel Paese. Costretto a tornare in Italia, Leonelli andò a protestare all’ambasciata israeliana a Roma, nella zona elegante dei Parioli. «Sono il nuovo messia, perchè non mi avete fatto entrare in Israele?», avrebbe detto secondo quanto accertato. Appariva già in uno stato di profonda alterazione psichica, da tempo faceva uso di psicofarmaci. Era affetto da schizofrenia. Federico nell’uccidere e decapitare la 38enne colf ucraina avrebbe poi dimostrato «particolare dimestichezza» con i coltelli, hanno stabilito i medici legali con l’autopsia sul corpo della donna. Tanto da segarle la testa in pochi minuti. I coltelli acquistati online, gli stessi che potrebbero essere stati il movente del massacro di Oksana. La donna avrebbe rivelato al proprietario della villa dell’Eur che Leonelli ne maneggiava parecchi e questo potrebbe esserle costata la vita scatenando una furia omicida inaudita. «Mi sono rivolta a strutture pubbliche – ha detto Laura Leonelli, sorella del killer ucciso dai poliziotti dopo l’omicidio di Oksana al termine di un colloquio con il pm che indaga sulla vicenda – mi dicevano che le mie sollecitazioni non potevano essere accolte, secondo quanto previsto dalla legge, se non in presenza di una grave patologia. Mio fratello alternava momenti di lucidità ad altri di squilibrio: questi ultimi dipendevano dall’abuso di un farmaco, il »Provigil«, che acquistava tramite internet benchè lo psichiatra glielo avesse proibito». Dell’interesse del giovane informatico per Israele ha parlato in realtà soprattutto Giovanni Ciallella, l’amico che gli aveva permesso di stare nella villa di via Birmania dopo che era caduto in disgrazia, la moglie morta, la malattia mentale e la perdita del lavoro. Leonelli avrebbe detto a Ciallella di essersi avvicinato ai testi sacri dell’ebraismo e di aver conosciuto il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. «Mai sentito nominare – ha risposto quest’ultimo nei giorni scorsi -. Forse un giorno gli avrò pure stretto la mano e un mitomane come Leonelli avrà creduto chissà cosa. Sono dell’idea che la sua vicenda debba essere oggetto di investigazioni psichiatriche»

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