La Lazio piega il Torino grazie a Klose e decolla: 2-1 ai granata | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

La Lazio piega il Torino grazie a Klose e decolla: 2-1 ai granata

Possono due squadre italiane giocare una partita intensa, divertente, senza machiavellismi tattici nè isterismi, rude il giusto senza mai diventare inutilmente cattiva? Con l’unico obiettivo di prevale sull’avversario giocando meglio e senza risparmiarsi un solo minuto? Dopo aver visto Lazio-Torino la risposta è senz’altro sì. Merito dei padroni di casa che inseguono ferocemente la quarta vittoria consecutiva (obiettivo centrato), ma anche dei granata, mai rassegnati o rinunciatari. Se la Lazio vince meritatamente, il Torino non avrebbe meritato di perdere. Ed il pubblico dell’Olimpico, finalmente numeroso, lo capisce ed alla fine applaude tutti i protagonisti della sfida. L’avvio è della Lazio, che gioca a sprazzi, ma quando spinge riesce a mettere in difficoltà gli ospiti. Già al 5′ Candreva impegna Gillet ed è solo la prima di una serie di occasioni. A fine primo tempo l’unico rammarico dei biancocelesti sarà di aver raccolto poco rispetto alle occasioni create. La partita si sblocca al 15′, quando Biglia (il migliore in campo, seguito da Candreva, Parolo e Klose) trasforma una punizione fischiata per fallo su Luic. La barriera non salta, palla a fil di palo e Gillet prima immobile, poi arrabbiato con i compagni per la carsa collaborazione. La Lazio non si accontenta del vantaggio e Candreva coglie il palo alla destra di Gillet (18′) con un bel diagonale. Il Torino, che aveva tenuto botta nei primi 10 minuti, ora sembra un pò frastornato. Ed anche sfortunato: Farnerud, da ottima posizione, colpisce Quagliarella. La formazione di mister Ventura però non si scoraggia, ed aumenta la pressione intensificando il pressing. Darmian spinge molto sulla sua fascia, Sanchez Mino e Peres non si fermano mai. Ma tanto sforzo frutta solo un pugno di calci d’angolo. L’unica vera parata Marchetti la compie al 34′, deviando in angolo un destro maligno di Quagliarella, che non ha visto visto partire. L’anello debole della Lazio appare Felipe Anderson, un oggetto estraneo nei meccanismi della squadra di Pioli, che infatti spesso si inceppano quando la palla arriva al brasiliano. Che infatti resta nello spogliatoio. Al suo posto entra Miro Klose, acclamatissimo dalla Nord. Attenti al Torino, però, che all’8′ coglie il meritato pari, complice un intervento tra il goffo e lo sfortunato di Ciani. La sua scivolata al lime dell’area offre la palla a Farnerud che di prima intenzione pareggia con il piatto sinistro. Palla al centro ed i 22 ripartono a testa bassa, il Toro galvanizzato dall’1-1, la Lazio affatto disposta a mollare così due punti. Passano appena sette minuti e la spinta biancoceleste produce una punizione che Candreva calcia forte e centrale. Gillet respinge centralmente (errore da segno rosso) e Klose ritrova uno sprazzo della perduta giovinezza, gettandosi prima di tutti su quella palla vagante. Ventura non ci sta, fuori Benassi per Amauri. Ma è ancora Klose a mangiarsi il 3-1, servito da Lulic: buon controllo, poi palla ‘ciccatà miseramente. Esce uno stremato Farnerud, dentro Ruben Perez. Saluta anche Quagliarella (cambio non gradito), per Barreto. Il Torino non si arrende, ma la lucidità ormai scarseggia. Parolo impegna per l’ultima volta Gillet. È finita, ci sono applausi per tutti.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login