Soldi in cambio degli esami: denunciato ex professore de La Sapienza | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Soldi in cambio degli esami: denunciato ex professore de La Sapienza

– Bastava metter mano al portafoglio per superare l’esame di ‘Statica e Teoria delle Strutturè o quello di ‘Tecnica delle costruzionì alla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma. Con duemila euro era assicurato un bel 28; con dieci lezioni private, pagando dai 20 ai 50 euro l’ora, si poteva ottenere un 18 e invece per avere dei crediti formativi era necessario partecipare a dei viaggi a pagamento all’estero. Il ‘prezzariò era stato definito direttamente dal docente Antonio Patruno, ex professore a contratto dell’Ateneo romano, denunciato dai finanzieri del comando provinciale di Roma grazie ad un servizio della trasmissione televisiva ‘Le Ienè andato in onda nel novembre 2011. La conclusione delle indagini preliminari ha portato alla contestazione di ben 34 capi di imputazione formulati dalla Procura della Repubblica di Roma per i reati di concussione, abuso d’ufficio, peculato, falso materiale e ideologico in atti pubblici. Con la complicità di una studentessa, gli inviati de ‘Le Ienè ripresero con telecamere nascoste il professore mentre nel suo studio privato dava indicazioni alla ragazza su come superare agevolmente alcuni esami a patto di pagare 2000 euro. Le domande venivano concordate e il pagamento era in contanti e in anticipo, in modo da non lasciare tracce; il voto, mai superiore a 28 per non destare sospetti; per il superamento di più prove erano previste anche tariffe ‘agevolatè ed in alcuni casi era compreso l’acquisto della tesina che sarebbe stata poi consegnata nel corso dell’esame. Il professore arrotondava anche un sistema di lezioni private, che teneva in prima persona o svolte dai suoi assistenti, al prezzo variabile da 20 a 50 euro all’ora, nel suo studio privato all’interno dell’università, circostanza che è gli valsa l’accusa di peculato. Almeno 10 erano le ore necessarie per assicurarsi un 18. La metà della somma guadagnata dagli assistenti veniva poi girata al professore. Infine si era inventato il business dei viaggi all’estero, in particolare a Valencia, Bilbao e Berlino: organizzava e consigliava ai suoi studenti viaggi di istruzione, pubblicizzandoli in aula o inviando centinaia di mail ai frequentatori dei suoi corsi e a chi partecipa – circa una 50 i ragazzi – venivano riconosciuti crediti formativi universitari. Insomma con il denaro il gioco era semplice.

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